Santuario della Madonna del Summano

La piccola chiesa antica fu ampliata e costruita a tre navate dopo l’arrivo dei Gerolimini. L’edificio fu consacrato nel 1516, ma cadde in rovina dopo il 1775 e tra il 1893 e il 1896 venne ricostruito su progetto dell’ingegner Saccardo.Descrizione: Un autore (Sajanello 1760) parla di una reliquia costituita da capelli della Vergine che venivano esposti in una teca argentea nella festività dell’8 settembre. Epifania: Esistono varie immagini della Madonna del Monte Summano, alcune statue in pietra e alcune lignee. La statua attualmente esposta è in marmo. Immagine: Statua Reliquia: Altra
Ubicazione originaria del Santuario: Erano conservati nel santuario sotto forma di tavolette lignee che furono bruciate dopo che la chiesa e il convento furono abbandonati dai Gerolimini nel 1775. Tipologia degli ex voto: Tavolette dipinte Conservazione attuale: Attulmente non ci sono più ex voto nella chiesa. Rinvio a pubblicazioni o descrizioni a stampa: Sajanello 1760
Nelle opere di G. Giordani e di E. Giordano del XVII sec. sono elencati divisi in dodici gruppi numerosi miracoli avvenuti tra il 1488 e il 1619.
Secondo la leggenda il santuario fu fondato dal protovescovo S. Prosdocimo nel 77 d.C. sopra un tempio dedicato a Summano dio dei fulmini. La più antica attestazione risale al 1305. La leggenda di fondazione del santuario fu scritta e pubblicata da Eusebio Giordano, Monte Summano ridutto a miglior cultura, 1626. 1305 due documenti attestanti l’esistenza del santuario. 1425 assegnazione del Summano ai Gerolimini pisani già presenti nella diocesi nel convento delle Maddalene. Soppressione del convento nel 1774 e chiusura della chiesa nell’anno successivo. 1894 ritorno dei Gerolimini in un nuovo convento fatto costruire dal senatore Alessandro Rossi di Schio. 1933 soppressione dell’ordine e passaggio del santuario alla parrochhia di Santorso. Un documento del 1445 elenca 14 provvedimenti di indulgenze concesse alla chiesa del Summano, il più antico dei quali è della metà del Trecento. Numerose indulgenze furono concesse da vescovi ventei dopo la venuta dei Gerolimini nel 1452. I documenti sono conservati in Archivio di Stato di Vicenza, Fondo delle Corporazioni Religiose Soppresse proveniente da venezia, S. Maria di Monsummano, busta 396. Fu il vescovo di Vicenza Pietro Barbo a proporre l’assegnazione ai Gerolimiti del santuario. Qualche documento attesta un legame tra il santuario e il monastero di Sant’Agostina. Un documento perduto del 1364, di cui riferisce il Barbarano, mostra un certo Niccolò di Antonio Nogarola rimettere i propri diritti nelle mani del vescovo di Vicenza; alla metà del secolo successivo la stessa famiglia Nogarola è la detentrice riconosciuta del giuspatronato sul santuario. Documenti del 1305 mostrano la chiesa gestita da un gruppo di religiosi organizzato in capitolo e guidato da un priore. Nel 1777 il Comune di Santorso ottenne il patronato da una Loredan-Priuli. Nel 1550 Leonora e Bernardina Nogarola si unirono in matrimonio con Antonio e Alvise Boldù e trasferirono a questa famiglia il patronato.

Località, Via Monte Summano, 36014 Santorso VI, Italy


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