Sorge nell’area del preesistente edificio medievale, fatto abbattere nel 1540. Da questa chiesa si accede alla catacomba di Savinilla.Descrizione: Corpo del martire Tolomeo in ingressu cryptae e di Romano in interiori loco della catacomba di Savinilla databile agli inizi del IV sec. Nell’XI sec. si ha la prima attestazione del santuario, che verosimilmente esisteva già nella prima età cristiana proprio sulla tomba di San Tolomeo. La venerazione del corpo del martire è ancora attestata da una Bolla di Sisto IV del 1479 nella quale si ricorda la ecclesia ipsius Sancti Tholomei… in qua corpus Sancti Ptolomaei requiescit. Entrata in uso: tra l’anno 1000 e l’anno 1099 Reliquia: Ossa Luogo: Grotta
Raccolta di ex voto: Dato non disponibile
I Santi Tolomeo e Romano sono sconosciuti alle fonti martirologiche antiche. La passio Sancti Ptolomei et Romani, non anteriore all’XI sec., è il più antico documento che menziona il loro culto. Nel 1178 si ha la prima attestazione letteraria, che tra l’altro lascia aperto il dubbio se si tratti di santuario o di semplice chiesa: tra i beni dell’abbazia di Castel Sant’Elia è ricordata extra eadem civitatem Nepesinam ecclesia Sancti Tolomei. Già a partire da questa data, nella titolazione è escluso Romano, ed anche nella Bolla di Sisto IV del 1479 si fa riferimento al solo corpo di San Tolomeo, sepolto proprio nella chiesa di San Tolomeo, fuori le mura di Nepi. Questa Bolla testimona l’esistenza di una chiesa eretta sulla tomba del santo, verosimilmente sorta su una precedente basilica ad corpus eretta all’ingresso della catacomba di Santa Savinilla (databile agli inizi del IV sec.). L’ipogeo non conserva le tracce di tombe venerate, ma effettivamente, la zona presbiteriale della primitiva basilica poteva cadere sul sepolcro di San Tolomeo in ingressu cryptae, come è detto essere nella passio che riguarda il santo e come riportano le cronache nepesine del 1540. In quell’anno, per motivi di difesa, fu demolita la chiesa medievale e sotto all’altare sarebbe venuta alla luce l’arca marmorea che conservava il corpo del santo, traslato nella chiesa di Sant’Andrea, per poi essere custodito nella chiesa di San Tolomeo in urbem. Il corpo di San Romano sarebbe stato precocemente traslato in Nepi, nella cattedrale di Santa Maria.
Quale leggenda di fondazione è stata considerata la passio che risponde all’esigenza di conoscere con dovizia di particolari le figure dei santi venerati nel luogo, ma di scarso valore storico. In particolare, la Passio Sancti Ptolomoei et Romani, leggendaria, è databile non prima dell’XI sec. e presenta i due martiri come vescovi fondatori della comunità cristiana di Nepi.
Dopo la demolizione della basilica medievale e la scoperta delle reliquie di San Tolomeo, Paolo III (Farnese, 1534-1549) dispose l’erezione nella città di Nepi di una nuova chiesa dedicata al martire, inaugurata nel 1606 con la traslazione delle reliquie dalla chiesa di Sant’Andrea (dove erano state conservate dopo il rinvenimento). L’arca marmorea che conservava il corpo di San Tolomeo, quando fu tovata e traslata nel 1540, sarebbe stata dotata ancora del suo epitaffio originale, benché frammentario: Corpus B[eati T]olomei. Ma l’analisi marmorea ha evidenziato che esso è frutto di una contraffazione. Si conserva ancora oggi all’imbocco della galleria A1 della catacomba, sulla parete occidentale. San Tolomeo e San Romano sono i santi patroni di Nepi.
Secondo la leggenda agiografica i due santi sarebbero i fondatori della comunità cristiana di Nepi.
A partire dal XVII sec. la cura spirituale dell’area cimiteriale e della chiesa fatta erigere fra il 1675 ed il 1720 sopra la chiesa medievale, all’ingresso della catacomba di Savinilla, è affidata alla cura spirituale dei domenicani del convento nepesino di San Tolomeo intra urbem, ma non è più possibile parlare di santuario.
La data indica un terminus ante quem per il patronato dei Farnese. Si presume tale patronato in quanto nel 1540 il Duca di Nepi Pier Luigi Farnese fece demolire l’antica basilica, per motivi legati alla difesa della città.
01036 Nepi VT, Italy
Santi Tolomeo e Romano
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