Costruzione del santuario nel 1712 su un fondo donato dal nobile Francesco Grasselli. L’edificio, sostanzialmente inalterato nei secoli, ha un’unica navata suddivisa in tre campate da volte a crociera. Il paramento murario è in laterizio, con una facciata dalle linee marcatamente settecentesche, sormontata da cuspidi. Elegante il campanile, dalla semplice struttura. L’edificio mantiene ancora l’originaria cappella, distante pochi metri, alla quale un tempo era inframmezzata l’abitazione del custode, collegata direttamente al luogo di culto.Descrizione: Attualmente l’oggetto principale di devozione del santuario è la statua lignea della Madonna con la fanciulla Monica, conservata nell’altare di sinistra della chiesa. Entrata in uso: tra l’anno 1808 e l’anno 1834 Immagine: Statua Descrizione: Nell’originaria cappella settecentesca accorpata all’edificio religioso, si venerava una immagine della Beata Vergine di Caravaggio, ritenuta allora miracolosa. L’affresco è scomparso nel 1834. Entrata in uso: nell’anno 1712 Immagine: Dipinto
Ubicazione originaria del Santuario: Nella cappella, ora esterna all’edificio religioso. Note sulla raccolta: Presenza di ex voto anche nell’originaria cappella dedicata alla Vergine. Con l’erezione del santuario nel 1712 continuò la tradizione di affiggere tavolette votive di legno a ricordo delle grazie ricevute, in parte andate perdute. Tipologia degli ex voto: Tavolette o lamine con iscrizioni Conservazione attuale: Altare della chiesa a sinistra, dedicato alla Vergine.
La tradizione riferisce di una cappella con l’immagine della Beata Vergine di Caravaggio, già dalla fine del XVII secolo meta di numerosi fedeli; tuttavia la prima attestazione scritta risale al 1712. In quell’anno fu eretto il santuario, su di un terreno donato dal nobile Francesco Grasselli, erezione che fu possibile grazie ai proventi delle elemosine e delle offerte dei visitatori.
La tradizione è stata tramandata oralmente e riassunta in una pubblicazione del 1940 (Anonimo, Memorie storiche intorno alla beata Vergine, 1940).
Su una cappella preesistente nel 1712 fu fondata una chiesa santuariale, in cui vi era un affresco della Madonna, ritenuto miracoloso. Nella prima metà dell’Ottocento si strutturano nuovi altari e si realizza la decorazione interna. Nel 1940 viene consacrata una statua raffigurante la Vergine con la fanciulla miracolata e si scrive un opuscolo con la breve storia del santuario.
Recitando una specifica orazione a san Giuseppe, contitolare della chiesa, si poteva fruire di un’indulgenza di sette anni e sette quarantene, come da enciclica di papa Leone XIII (Quamquam pluries, 15 agosto 1889).
Alla morte di Francesco Grasselli, nel 1750, i familiari cedettero il diritto di patronato al parroco di Isolello e ai suoi successori.
La famigia Grasselli si riservò il patronato sulla chiesa, poiché il loro congiunto Francesco aveva donato il terreno per la costruzione dell’edificio di culto del 1712, in accordo con il parroco di Isolello. Il donatore impose inoltre che la chiesa fosse anche dedicata a san Giuseppe.
26040 Derovere CR, Italy
Santa Maria Madre della Parola Divina
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