Santa Maria di Costantinopoli

Allo stato attuale l’edificio si presenta a navata unica coperta con volta a botte lunettata. Lungo i lati della navata sono ubicati due altari per lato, nella zona presbiteriale l’altare maggiore separa l’aula dalla sacrestia, voltata a botte e che ospita la scala d’accesso al coro di notte.Una decorazione a stucco settecentesca, con motivi a rocaille e festoni di fiori e frutti, ricopre quasi interamente le partititure della volta e le pareti della navata. All’esterno la semplice facciata si presenta con un unico portale sormontato da un finestrone. Sul fianco sinistro della chiesa si erge il convento a pianta quadrata organizzato su due piani intorno ad un chiostro ed un porticato scandito da archi a tutto sesto su colonne quadrilobate. Dalla fine del XVII alla seconda metà del XVIII secolo, durante la fase di soggiorno a Marittima dei Vescovi di Castro, chiesa e convento subiscono una serie di interventi di decorazione e ampliamento. Nel 1691 viene rifatto il portale maggiore. Mentre al 700 si riconduce l’ampliamento dell’altare maggiore, e degli stucchi.Descrizione: La statua della Madonna di Costantinopoli, realizzata nel XX secolo rappresenta la Vergine seduta su nuvole con in braccio il Bambino. Immagine: Statua Descrizione: Secondo una tipologia comune a quasi tutte le immagini di culto di terra d’Otranto, allo stato attuale l’oggetto del culto è un lacerto di affresco, databile tra fine XVI e inzio XVII secolo, inglobato in un oculo raggiato posto al di sopra dell’altare maggiore realizzato nel XVIII secolo. Dell’affresco sono visibili soltanto i volti della Vergine, raffigurata probabilmente seduta, con manto celeste che le copre il capo scendendo sulle spalle, sguardo frontale e capo leggermente reclinato, e del Bambino ritratto forse in atto benedicente. Entrata in uso: nell’anno 1610 Immagine: Dipinto
Raccolta di ex voto: Dato non disponibile

La più antica attestazione è il 1610 data d’inizio dell’edificazione della chiesa, come si apprende dai registri dei battesimi della parrocchiale di Marittima. Il convento viene soppresso nel 1652-riaperto nel 1654. Soppresso nuovamente nel 1795, venne interdetto al culto per lo stato di abbandono in cui versava. Nel 1840 divenne cimitero. Nel 1860 viene riaperto, diventando sede della confraternita dell’Immacolata. Secondo la leggenda Don Domenico Coluccia, sacerdote di Marittima, fu attratto da un bagliore come di fiaccola che ogni sera proveniva dal bosco poco lontano da Marittima. Recatosi con altri marittimesi sul luogo da cui si irradiava la luce, scoprì nascosta sotto un cespuglio una lastra di pietra con l’immagine della Madonna. Ulteriore tradizione riferisce la notizia secondo cui alcuni marinai albanesi, colti da una burrasca al largo dell’Aquaviva siano stati salvati e condotti sulla terraferma dalla medesima luce. Quale ex voto per essere stati salvati dalla Vergine gli albanesi lasciarono una consistente somma di denaro per completare l’edificazione della chiesa iniziata nel 1610. Dalle Relations Ad Limina del 1622 e del 1634 si apprende che si trattava di un piccolo convento abitato solo da un guardiano e un converso. Per questo motivo il convento venne soppresso nel 1652. Riperto nel 1654 il convento venne soggetto alla giurisdizione del vescovo di Castro. Nel 1736 vivevano invece due frati e tre laici professi. Nel corso del XVIII secolo alcuni vescovi, come Mons. Costantini, Domenico D’Amato (1750) e in particolare Agostino Gorgoni (1770-1790) trasferirono per alcuni periodi la loro sede da Castro nel Convento di Marittima. Nel 1795 per volere del vescovo Francesco Antonio Duca il convento fu soppresso.

73030 Marittima, Province of Lecce, Italy


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