Santa Maria dell`Orto

Alla chiesa costruita a partire dal 1494 fu annesso l’ospedale con cinquanta posti letto riservati agli ammalati appartenenti alle università ed ai loro congiunti di sesso maschile. L’ospedale fu distrutto per motivi sanitari nel 1858 e al suo posto venne costruito il pallazzo delle Mannifatture Tabacchi.Descrizione: Parte di affresco forse della metà del XV secolo staccato dal muro dell’orto in cui avvenne il miracolo, posto in una cornice ovale sormontata da due angioletti che reggono la corona. Entrata in uso: tra l’anno 1490 e l’anno 1512 Immagine: Dipinto
Raccolta di ex voto: No Note sulla raccolta: Nella sacrestia si trovano dipinti sulla volta i lasciti testamentari dei confratelli (XVII-XVIII secc.) alla chiesa.

La devozione alla Vergine dell’Orto ha origine alla fine del XV secolo da un evento miracoloso. Secondo la tradizione più diffusa il miracolo ebbe come protagonista un cittadino romano che per grazia ricevuta risolse i gravi problemi finanziari che affliggevano lui e la sua famiglia. Bartolomeo Piazza (in Opere pie di Roma descritte secondo lo stato presente, Roma 1679) racconta un’altra leggenda miracolosa: circa l’anno 1488 un’inferma, avendo visto più volte nel passare per una strada una bella e antica immagine della B. Vergine Maria in una muraglia molto vecchia dentro un orto di Trastevere, poco discosta da Ripa, un giorno fra gli altri ispirati da Dio, fece voto, che se dalla d. infermità guariva, terebbe una perpetua lampada accesa davanti alla soddetta figura, e avendo ottenuta la grazia adempì il voto. Iniziò così un pellegrinaggio all’affresco della Madonna che aveva concesso il miracolo (posto all’interno di un orto non lontano dal luogo in cui attualmente sorge la chiesa) e nel 1494 venne costruita una prima cappella affidata alla Confraternita di Santa Maria dell’Orto fondata già nel 1492 per concessione di papa Alessandro VI. La costruzione della chiesa, iniziata intorno al 1494 con le elemosine dei confratelli, venne interrotta forse per problemi finanziari nel 1513. Dieci anni dopo ripresero i lavori e nel 1524 furono consacrati gli altari. Dopo un’altra interruzione nel 1553 vennero portate a termine le volte e nel 1556 l’abside anno in cui si poté collocare sopra l’altare maggiore l’immagine prodigiosa. Alla metà del XIX secolo, quando Pio IX al posto dell’ospedale annesso alla chiesa fece costruire la Manifattura Tabacchi (ultimata nel 1863), iniziarono i gravi problemi strutturali che portarono nel 1986 al crollo degli stucchi e alla conseguente chiusura del santuario. Dopo un lungo restauro durato quattordici anni la chiesa è stata di recente nuovamente aperta ai fedeli e al pubblico . La chiesa è tutt’ora proprietà dell’Arciconfraternita che ne gestisce l’attività liturgica. Gregorio XIII con breve del 22 aprile 1578 concesse l’indulgenza perpetua ai confratelli di Santa Maria dell’Orto che contriti e confessati e comunicati visiteranno la chiesa pregando per l’unione dei principi cristiani e l’estirpazione delle eresie in ciascuna delle solennità della Natività e Risurrezione del Cristo, nelle principali feste mariane, il 4 ottobre festa di san Francesco, nella domenica fra l’ottava del Corpus Domini e in tutti i venerdì del mese di marzo. L’8 settembre del 1492 Alessandro VI eresse la Confraternita di Santa Maria dell’Orto alla cui fondazione parteciparono le Università dei sensali ripali, dei molinari, dei pizzicaroli, degli orolani, dei fruttaroli, dei vermicellari o maccaronari, dei pollaroli e dei scarpinelli. Sisto V con un breve del 20 marzo 1588 le conferì il titolo di Arciconfraternita con la facoltà di aggregare altre compagnia e di liberare ogni anno un prigioniero. Gli statuti redatti sostto Sisto V furono succesivamente ampliati sotto Clemente VIII e approvati il 21 marzo del 1632 da Urbano VIII. Il 15 luglio dell’1842 lo statuto viene riscritto dal cardinale protettore della chiesa Agostino Rivarola (cfr. Statuti della Ven. Arciconfraternita di S. Maria dell’Orto di Roma, Orvieto 1842). Alla fine del XIX secolo il cospicuo patrimonio immobiliare fu incamerato dal demanio. Attualmente l’Arciconfraternita non possiede alcuna rendita, ma è propietaria della chiesa e dell’oratorio annesso.

Trastevere, Rome, Italy


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