Alla chiesa era annesso un ospedale che dal 1506 fu unito a quello contiguo di santa Maria della Consolazione. Vi era una porta di accesso esterna e una che dava all’interno verso l’ospedale.
La pianta di Leonardo Bufalini del 1551 illustra la chiesa ad aula absidata priva di cappelle. Nell’abside sull’altare vi era l’immagine della Vergine.
La chiesa dopo i lavori del 1609 viene descritta dall’archeologo Augusto Bevignani come munita di una doppia rampa di scale antistanti la facciata. Il soffitto era a cassettoni. A destra dell’altare vi era una piccola sacrestia.
Dopo la demolzione del 1876 i suoi resti vennero inglobati nell’ampliamento dell’ospedale, non più in funzione dal 1936, attualmente adibito in ufficio del Comando dei Vigili Urbani di Roma.Descrizione: L’icona dipinta ad olio su tavola di cipresso, era incorniciata con un vetro protettivo davanti. Raffigurava la Vergine a mezzo busto con un manto e le tradizionali quattro stelle. Il quadro era sempre chiuso da uno sportello nel quale era dipinta una copia e si apriva nei giorni designati alla pubblica devozione. Entrata in uso: tra l’anno 1085 e l’anno 1400 Immagine: Dipinto
Raccolta di ex voto: Dato non disponibile
La tradizione vuole che nell’anno 1085 fu a pubbliche spese edificata una nuova chiesa e un nuovo ospedale sotto il titolo di Santa Maria delle Grazie alle radici della rupe Tarpea per accogliere l’immagine miracolosa della Madonna delle Grazie. La storia leggendaria dell’icona ci è descritta da Odoardo Ceccarelli (cfr. Odoardo Ceccarelli, corretto e ampliato da Francesco Bartolomei, La miracolosa immagine della Madonna SS. delle Grazie dipinta da San Luca, e le gratie per la sua intercessione ricevute da gl’antichi fedeli, descritte da Odoardo Ceccarelli ed hora ristampate con l’aggiunta della Vita della Beata Verdiana, da d. Francesco Bartolomei lucchese, La Immagine della cui santa si vede dipinta nel muro incontro alla porta di detta Chiesa, In Roma, Per Antonio de’ Rossi alla piazza di Ceri, 1708): nel 328 Elena dopo aver rinvenuto il legno della croce, edificò in Gerusalemme una chiesa nella quale pose una immagine della Madonna dipinta da San Luca che gli fu donata dal patriarca antiocheno. Da questa immagine Maria Egiziaca ricevette la grazia della sua conversione. Nel 635 sotto papa Onorio I i saraceni espugnarono Gerusalemme e il patriarca nascose il dipinto finché nel 637 sotto Severino fu trasportata a Costantinopoli. Giunto a Roma l’imperatore Costanzo l’anno 658 la donò a papa Vitaliano che fabbricò in suo onore una chiesa tra la basilica lateranense e i Santi Quattro Coronati con il titolo di Santa Maria delle Grazie. Essa protesse nel 680 i romani di quel rione dalla pestilenza. Apparve in sogno a papa Gregorio II nel 727 per avvertirlo di una congiura di nobili romani e dell’imperatore d’Oriente Leone III contro di lui. Nell’847 Leone IV contro la minaccia dei saraceni che avevano messa a ruba lo stato della Chiesa, fece pubbliche preghiere alla Vergine portandola in processione con tutto il clero e mentre i saraceni erano in fuga fecero naufragio sul golfo adriatico. Dopo tale prodigio la chiesa fu adornata con ricchi donativi d’oro. Gregorio VI nel 1045 eresse accanto ad essa un ospedale opera che durò fino al 1084 quando Gregorio VII, scomunicato Enrico III, fu dal popolo romano messo sotto assedio nel palazzo Lateranense. Venne poi liberato da Roberto il Guiscardo, che mise a ferro e fuoco le vicine contrade, distruggendo l’antica chiesa. Nel 1087 Urbano II con solenne processione trasportò l’icona, rimasta miracolosamente illesa, nella nuova cappella presso la rupe Tarpea dopo che era stata riposta nella sacrestia della Basilica Lateranense (scrive Andrea Belli – vedi bibliografia – che un antico manoscritto conservato in Santa Maria della Consolazione dà notizia della traslazione dell’immagine). Nel 1609 un radicale restauro venne finanziato dall’abate perugino Pier Giovanni Florenzi. Nel 1816 un fulmine colpì la chiesa bucando il tetto e rovinando gli stucchi. La chiesa rimase chiusa per tredici anni e venne riaperta il 24 maggio del 1829. Nel 1876 la chiesa fu demolita e l’icona posta in una cappella a destra dell’abside della chiesa dii Santa Maria della Consolazione, da dove è stata trafugata.
Si trova in Odoardo Ceccarelli, corretto e ampliato da Francesco Bartolomei, La miracolosa immagine della Madonna SS. delle Grazie dipinta da San Luca, e le gratie per la sua intercessione ricevute da gl’antichi fedeli, descritte da Odoardo Ceccarelli ed hora ristampate con l’aggiunta della Vita della Beata Verdiana, da d. Francesco Bartolomei lucchese, La Immagine della cui santa si vede dipinta nel muro incontro alla porta di detta Chiesa, In Roma, Per Antonio de’ Rossi alla piazza di Ceri, 1708 27 pp. (ristampato in compendio nel 1759).
Pio VI il 10 settembre 1782 stabilì che l’indulgenza di 100 giorni – precedentemente concessa da Sisto V, Benedetto XIII e Clemente XIII – potesse applicarsi anche in suffragio delle anime con la recitazione delle litanie della Madonna delle Grazie. In un breve del 19 novembre 1782 concesse anche un’indulgenza plenaria ai fedeli che avrebbero visitato la chiesa il venerdì di passione e pregato per la pace dei principi cristiani e per l’estirpazione delle eresie. Sempre Pio VI il 23 aprile del 1783 tutti i venerdì dell’anno concesse 200 giorni di indulgenza applicabile anche per i defunti. Gregorio XVI stabilì infine un’indulgenza di 200 giorni applicabile anche alle anime del Purgatorio da chiedersi ciascun venerdì dell’anno.
La chiesa restò probabilmente propietà della confraternita fino a che non divenne propietà del demanio.
Rione X Campitelli, 00186 Roma, Italy
Santa Maria delle Grazie
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