Lo schema architettonico voluto dal Maderno è una semplificazione della chiesa del Gesù. Una navata con tre coppie di cappelle ai lati un ampio transetto non sporgente, con presbiterio e coro.
Sulle arcate del transetto vi è la cupola.Descrizione: L’immagine dell’Adorazione del Bambino fu trovata dal carmelitano Domenico di Gesù e Maria nel castello di Strakovitz. Presentava evidenti segni di sfregio: gli occhi di tutte le figure erano bucati eccetto quelli di Gesù Bambino. Nel 1833 essa andò perduta in un incendio che distrusse l’altare maggiore e il presbiterio. Conservata nella chiesa vi è ora copia. Entrata in uso: nell’anno 1620 Immagine: Dipinto
Nel 1796 il carmelitano Teodoro di Santa Maria pubblicava a Roma le Memorie storiche della miracolosa immagine della Madonna Santissima detta della Vittoria che si venera in Roma nella chiesa dei PP. Carmelitani alle terme, Roma, nella stamperia dell’Ospizio Apostolico di S. Michele presso Damaso Petretti, 1796.
Il 9 maggio 1622 (il giorno seguente alla solenne traslazione) Gregorio XV tornò nella chiesa per celebrarvi messa e concedere l’indulgenza plenaria perpetua per chiunque la visitasse il giorno della traslazione (8 maggio) e quello della Vittoria (8 novembre). Alessandro VII nel 1659 istituì la festa della Madonna della Vittoria la seconda domenica di novembre e concesse l’indulgenza plenaria per i fedeli che quel giorno visitassero la chiesa.
Nel 1607 i Carmelitani Scalzi acquistarono il terreno dalla famiglia Muti.
Il patronato delle singole cappelle fu invece affidato a singole famiglie legate alla curia romana.
Via 20 Settembre, 17, 00187 Roma, Italy
Santa Maria della Vittoria
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