La struttura attuale è conforme alle descrizioni successsive al termine dei lavori (1608): ad una sola navata di tre campate, la seconda delle quali leggermente sporgente e con presbiterio piatto senz’abside. Le pareti interne sono scandite da doppie paraste con capitello corinzio, terminanti in un cornicione sul quale si imposta la volta a botte. La semplice facciata reca un portale sormontato da un timpano triangolare e un protiro sovrastato da una finestra a serliana. Addossata alla parete meridionale vi è la sacrestia a due piani, mentre sul lato settentrionale sorge il campanile, dalle dimensioni ridotte, con interposti i resti della casa dell’eremita.Descrizione: Affresco gotico dei primi anni del Quattrocento, di un anonimo artista locale, raffigurante la Beata Vergine con il Bambino tra le braccia. Il fulcro devozionale del santuario è costituito da questo affresco quattrocentesco, già presente nella antica chiesa tardo-medievale, ricostruita a partire dal 1607. Dalle visite pastorali cinquecentesche si ricava che era posto sopra un altare laterale. In seguito l’immagine sacra fu staccata dal muro e ricollocata sull’altare maggiore del nuovo edificio, sotto la base della tela seicentesca raffigurante l’Annunciazione; quest’ultima opera attualmente si trova nell’abside della chiesa parrocchiale di Pescarolo. Entrata in uso: tra l’anno 1400 e l’anno 1450 Immagine: Dipinto
Ubicazione originaria del Santuario: Le visite pastorali anteriori al XV secolo documentano attorno all’altare laterale della Madonna numerosi ex voto offerti dai fedeli risanati dalla Vergine Maria. Note sulla raccolta: Ex voto di tipo antropomorfico, in lamina d’argento, rappresentanti le parti anatomiche dei fedeli; nella visita pastorale del 1590 si elencano in particolare un petto, due cuori, tre paia d’occhi, due gambe e un braccio, oltre a camicie, bustini, calze, offerti dopo la guarigione. Nei secoli successivi sono documentati ex voto in lamina e dipinti su tavolette di legno, collocati lungo le pareti laterali della navata. Tipologia degli ex voto: Tavolette o lamine con iscrizioni, Figurine antropomorfiche, Oggetti vari Rinvio a pubblicazioni o descrizioni a stampa: Pubblicazione dei testi delle visite pastorali in: Passi Pitcher – Volontè, Santa Maria della Senigola, 2000, pp. 55-72.
Si è indicata la data in cui compare la prima attestazione documentaria sicura di Santa Maria della Senigola; tuttavia l’edificio sacro è tra i più interessanti per l’antichità delle origini, come recenti scavi archeologici hanno dimostrato. Frammenti di pavimento a mosaico policromo testimoniano l’esistenza di una villa romana del I secolo d.C., alla quale si sovrapposero successivi edifici, determinando così ulteriori stratificazioni. L’insediamento abitativo si sviluppò in età longobarda, periodo in cui è da collocarsi la costruzione della chiesa campestre, in seguito dipendente dalla pieve di Scandolara Ripa d’Oglio. Si sono individuati inoltre interventi di ampliamento della chiesa alla fine del XII secolo. Posta tra il 1462 e il 1489 sotto il controllo del clero del centro di Pescarolo, la chiesa di Santa Maria della Senigola alla fine del XVI secolo versava in un profondo stato di degrado. Il progetto di ricostruzione, sollecitato dal vescovo Speciano, fu condotto a termine nel settembre del 1608.
Il 25 marzo, festa dell’Annunciazione, vi si poteva lucrare l’indulgenza plenaria perpetua concessa nel 1587 da papa Pio V.
La cura della chiesa campestre passò progressivamente al clero della parrocchia di Sant’Andrea di Pescarolo. L’assetto giurisdizionale risulta modificato alla metà del XV secolo, stando ai pagamenti della tassa sinodale degli anni 1473 e 1480.
Sin dalle origini la chiesa della Senigola appartenne alla pieve di Scandolara Ripa d’Oglio, sotto la cui giurisdizione è registrata ancora nel 1385 nel Liber Synodalium dell’archivio vescovile. A partire dal 1473 la cura della chiesa campestre passò progressivamente al clero della parrocchia di Sant’Andrea di Pescarolo, entro la giurisdizione plebanale della pieve di Terzagni.
La visita pastorale del 1624 ricorda che la celebrazione ordinaria presso la chiesa della Senigola era affidata agli Olivetani di San Giovanni del Deserto, nei pressi di Grontardo. Alla chiesa era inoltre annessa una compagnia di uomini e donne di paesi e terre vicine o meglio una scuola dei Disciplini di Santa Maria, documentata dal XVI secolo. I Disciplini, che vestivano un abito bianco, a partire dal 1599 smisero di radunarsi alla Senigola per il timore degli assalti, tuttavia la confraternita rimase in vita fino al XVII secolo. L’estinzione è documentata dalla visita Litta del 1724. Già dalla fine del XVI secolo la chiesa era custodita da un eremita che provvedeva alla manutenzione dell’edificio, vivendo di elemosine e raccogliendo offerte. La presenza di tali custodi è attestata fino all’anno di scioglimento della compagnia della Senigola.
Dal XV la cura spirituale della Senigola fu affidata al sacerdote della parrocchia di Sant’Andrea di Pescarolo, tramite tre delegati, incaricati dell’amministrazione dei beni, delle elemosine e della custodia degli arredi sacri.
Pescarolo ed Uniti, Province of Cremona, Italy
Santa Maria della Senigola
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