Santuario di Santa Maria della Quercia: Un Gioiello di Fede nel Cuore di Roma
Immerso nel cuore di Roma, nel Rione Regola, sorge il Santuario di Santa Maria della Quercia, un luogo intriso di storia, arte e profonda devozione mariana. Un santuario che affonda le sue radici nel XVI secolo, ma con una storia ancora più antica legata a San Nicola di Bari.
Storia e Devozione: Un Cammino Secolare
Le origini del santuario mariano risalgono al XVI secolo, in un periodo di grande diffusione nel Lazio settentrionale e in Toscana del culto della Madonna della Quercia di Viterbo. Furono i maremmani residenti a Roma a portare questo culto nella capitale. Nel 1507 ottennero da Giulio II la cura della piccola chiesa dedicata a San Nicola *de curte*. La chiesa preesistente, dedicata a San Nicola di Bari fin dalla fine del XII o inizi del XIII secolo, testimonia una devozione ancora più antica in questo luogo.
Un momento cruciale nella storia del santuario è il 1523, quando la Confraternita dei Macellai si trasferì nella chiesa, ottenendone ufficialmente la cura il 30 agosto 1532 con una bolla di Clemente VII. Da allora, la Confraternita ha mantenuto un legame indissolubile con il santuario, perpetuando le tradizioni e le opere di carità. Nel 1555 appare per la prima volta il nome di Santa Maria *de quercu*.
La chiesa fu completamente ricostruita all’inizio del XVIII secolo e consacrata solennemente il 27 maggio 1738 dal Cardinale Giovanni Antonio Guadagni. Ulteriori restauri furono eseguiti sotto Pio IX, con una nuova consacrazione ad opera del Cardinale Costantino Patrizi. Dopo un periodo di abbandono seguito alla Seconda Guerra Mondiale, il santuario è stato riportato al suo antico splendore grazie all’impegno della Confraternita dei Macellai, che ne ha curato il restauro, culminato con la riapertura solenne il 26 marzo 1961.
L’Immagine Sacra: Un’Icona di Fede e Mistero
Il cuore del santuario è l’immagine della Madonna con Bambino, una tavola di dimensioni contenute (circa 65 cm x 35 cm) racchiusa in una cornice di legno lavorato che riproduce una quercia, con ai piedi un montone e un bue, simboli dell’arte dei macellai. Alcune fonti storiche (Bombelli, *Raccolta delle Immagini della B.ma Vergine ornate dalla corona d’oro*) suggeriscono che il dipinto originale fosse di dimensioni maggiori (160 cm x 80 cm), ipotizzando che sia stato ridotto per adattarlo all’altare.
L’immagine è una copia della seconda metà del XVI secolo o degli inizi del XVII secolo, attribuita, seppur con scarso credito, alla scuola dei Carracci. L’immagine venne esposta sull’altare maggiore appesa ad un ramo di quercia d’argento. Nel 1670 l’immagine fu incoronata. Durante il restauro settecentesco, l’immagine fu esposta nella vicina chiesa di Santa Brigida a Piazza Farnese, a testimonianza della continuità della devozione.
L’immagine sacra è un punto focale per i credenti, invitati alla preghiera e alla riflessione. La sua storia e le attribuzioni artistiche incerte contribuiscono ad alimentare un’aura di mistero e fascino.
Tesori Nascosti e Indulgenze: Un Percorso di Scoperta
Il santuario custodisce anche una storia di tesori nascosti. Durante i lavori di ristrutturazione, furono rinvenuti numerosi ex-voto, oggetti di oreficeria, celati dietro un muro oggi demolito in un vano adiacente alla chiesa. Questa scoperta suggerisce una pratica di devozione popolare legata all’offerta di doni votivi.
Inoltre, Sisto V arricchì la chiesa di numerose indulgenze, offrendo ai fedeli un ulteriore incentivo alla visita e alla preghiera. La ricerca di queste antiche indulgenze potrebbe essere un’avventurosa esplorazione negli archivi storici del santuario e della Confraternita.
La Confraternita dei Macellai: Custodi di una Tradizione Secolare
La Confraternita dei Macellai rappresenta un elemento fondamentale nella storia e nella vita del Santuario di Santa Maria della Quercia. Affidata alla confraternita già prima del 1532, la sua esistenza fu confermata da Clemente VII in quell’anno. Ancora oggi, i macellai si riuniscono per le celebrazioni liturgiche e per adempiere alle opere di carità, mantenendo vivo un legame secolare con il santuario e con la fede.
La loro presenza e il loro impegno testimoniano la continuità di una tradizione che affonda le radici nella storia di Roma e nella devozione popolare. La visita al santuario offre l’opportunità di conoscere da vicino questa confraternita e di apprezzare il loro ruolo nella conservazione di un patrimonio culturale e religioso di inestimabile valore.
Un Invito alla Scoperta e alla Preghiera
Il Santuario di Santa Maria della Quercia rappresenta un luogo di fede, storia e arte, un tesoro nascosto nel cuore di Roma che invita alla scoperta e alla preghiera. Che siate pellegrini, appassionati di storia o semplici curiosi, una visita a questo santuario vi offrirà un’esperienza unica e indimenticabile. Ammirate la bellezza dell’immagine sacra, immergetevi nella storia della Confraternita dei Macellai e lasciatevi affascinare dall’atmosfera di devozione e mistero che permea questo luogo sacro.

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