L’edificio della chiesa sorgeva su un terreno che faceva parte della masseria di San Mandato lungo una carrozzabile costruita nel 1565. I lavori di costruzione si svolsero sotto la direzione dell’ingegnere Domenico Fontana. Alla chiesa era annesso un ospedale ed altri locali di abitazioni utilizzati dallo stesso Cesareo. Vi era inoltre annesso il Monte Cesareo, istituzione previdenziale diffusa in quel periodo.Immagine: Dipinto
Ubicazione originaria del Santuario: Fino al 1963, quando l’immagine della Vergine era esposta nella quarta cappella, sui pilastri ai lati dell’altare vi erano molti ex-voto. Note sulla raccolta: Da quando l’immagine della Vergine è stata trasferita sull’altare maggiore, non si ha più traccia degli ex-voto precedentemente raccolti. Tipologia degli ex voto: Oggetti di oreficeria, Figurine antropomorfiche

La chiesa di Santa Maria della Pazienza fu costruita per donazione di Annibale Cesareo, segretario del Sacro Consiglio di Santa Chiara. Lo strumento di fondazione fu stilato il 31 marzo del 1601, la posa della prima pietra è il 14 aprile del 1602, domenica in Albis. Nei locali della sagrestia è visibile un piccolo quadro-reliquario relativo ad un’immagine della Madonna che, nel 1981, avrebbe più volte lacrimato sangue nella casa di un parrocchiano che l’aveva in custodia ed in presenza di molti fedeli. Nel reliquario oltre l’immagine, è custodito anche un fazzoletto con due visibili macchie rosse ed un’expertise che ne dichiara inequivocabilmente la natura ematica. Nel 1915, il Consesso del Capitolo Vaticano aggregò la chiesa alla basilica di San Pietro a Roma perchè i fedeli potessero lucrare le stesse indulgenze. Nel 1876 finisce la dipendenza diretta dalla Santa Sede, per volontà del cardinale Sisto Riario Sforza che ottenne che l’arcivescovo di Napoli fosse delegato ad esrcitare l’ordinaria giurisdizione sul santuario. Annibale Cesareo, ancor prima della costruzione, aveva ottenuto, con due bolle di papa Clemente VIII, del 25 ottobre e del 9 novembre del 1601, che la chiesa godesse del titolo di badia sine cura, ed una serie di privilegi come l’esenzione da ogni giurisdizione vescovile, l’assoggettamento alla sola Santa Sede ed al suo Nunzio a Napoli.

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