Ubicazione originaria del Santuario: Sconosciuta. Note sulla raccolta: Attualmente si tratta solo di oggetti di oreficeria appesi alla statua nel giorno della festa e poi conservati dal parroco. Tipologia degli ex voto: Oggetti di oreficeria
Allo stato attuale delle ricerche non esistono attestazioni certe sulle origini della chiesa. Un autore locale, confondendo edifici e date, avanza l’ipotesi che il sito santuariale possa essere identificato con quel «monasterium Sanctae Mariae de Cornu» in territorio di Salandra citato nella bolla di papa Lucio III del 29 ottobre 1183 fra i possedimenti del vescovo di Tricarico. Si tratterebbe della stessa chiesa «Sanctae Mariae Virginis cum casale de Cornu» donata nel 1078 da Umfredo, conte di Montescaglioso, all’abbazia benedettina di S. Michele arcangelo della stessa città. A conforto di questa ipotesi, l’autore fa riferimento tra l’altro ad alcuni ruderi di fabbriche un tempo esistenti negli immediati pressi del santuario e al fatto che il termine latino “cornu” sia usato nel dialetto anche per indicare un’altura, un monte. In realtà, se la notizia del 1183 può essere ritenuta plausibile, quella del 1076 è invece da riferirsi ad una chiesa sita nel territorio di Pisticci e non di Salandra. Gli scavi archeologici effettuati negli anni Ottanta del XX secolo hanno permesso di rintracciare, in adiacenza all’attuale santuario, la struttura fondale di una chiesa monoaulata ed absidata attestante la redazione più antica dell’edificio. La struttura può essere datata ai secoli XI-XII e quindi compatibile con l’attestazione del 1183. Un bue pascolando nei pressi dell’attuale santuario spesso lasciava la mandria e andava ad urtare contro un albero. Al mandriano insospettito che lo aveva seguito apparve la Madonna, la quale disse di volere in quel luogo una cappella: come segno dell’apparizione, nel sito cominciò a scaturire dell’acqua. Secondo un’altra versione, un pastorello, mentre stava per abbattere un grosso albero, rinvenne nel tronco l’immagine della Vergine. Ricordo del miracolo sarebbe la fontana scaturente dal tronco mozzo di una quercia. Gli abitanti di Grottole avrebbero tentato di trafugare il simulacro della Vergine ma quando essi arrivarono sulla sponda del Basento, prima di valicare il fiume, la statua divenne talmente pesante che i trasportatori non ebbero più la forza di sostenerla. Intuendo la volontà divina, i trafugatori rinunciarono al loro sacrilego disegno. Un autore locale avanza l’ipotesi che il sito santuariale possa essere identificato con quel «monasterium Sanctae Mariae de Cornu» in territorio di Salandra citato nella bolla di papa Lucio III del 29 ottobre 1183 fra i possedimenti del vescovo di Tricarico. Nella visita di mons. Santonio del 1588 il santuario viene detto beneficio di libera collazione della mensa episcopale di Tricarico. Nel corso della santa visita effettuata nel 1794 si apprende che il santuario, trovato privo «fundatione et erettione in titulum», era stato dichiarato dal sovrano “cappellania laicale” e annesso pertanto al seminario di Tricarico.
75017 Salandra MT, Italy