Santa Cecilia

Dalla cripta dei papi si accede direttamente, mediante un breve passaggio che si apre nell’angolo Sud-Ovest, ad un ampio vano retrostante, di planimetria irregolarmente trapezoidale e illuminato da una grande bocca di luce aperta al centro della volta, nel quale appaiono altrettanto evidenti i segni di una decisa fruizione cultuale reiterata per molti secoli. In esso è stato riconosciuto il santuario di santa Cecilia, la cui esistenza storica è tuttavia piuttosto dubbia, ritenuta dal de Rossi appartenente alla nobile famiglia dei Caecilii e sepolta nel grande nicchione per sarcofago della parete Nord, la tomba più monumentale di tutto l’ambiente. Questo appare come un vero e proprio retrosanctos rispetto alla cappella con le sepolture dei papi, sicuramente utilizzato per deposizioni privilegiate e luogo obbligato di passaggio per i visitatori che, dopo aver venerato le tombe dei successori di Pietro, attraverso il cubicolo retrostante potevano agevolmente raggiungere una delle scale della cd. area I e ritornare in superficie per proseguire il proprio cammino devozionale attraverso gli altri santuari del complesso. Agli occhi dei pellegrini la cripta di santa Cecilia si mostrava riccamente ornata con pitture.Descrizione: tomba/corpo. L’esistenza effettiva di un sepolcro di una martire Cecilia è, tuttavia, piuttosto discussa. Tipo: Oggetto del culto non classificabile come immagine o reliquia
Raccolta di ex voto: No

Le origini del culto di Cecilia appaiono piuttosto nebulose; i vari lemmi che ne ricordano la celebrazione contenuti nel Martirologio Geronimiano, infatti, non appartengono alla prima redazione e, soprattutto, quelli più significativi non fanno riferimento al cimitero di Callisto. In questo sito, pertanto, la prima testimonianza è affidata ad un documento iconografico, un’immagine della santa raffigurata entro un pannello nell’ambiente retrostante la cripta dei papi, appunto dove si localizza il culto di Cecilia. Le reliquie di questa vennero da Pasquale I (817-824) prelevate e portate nella chiese del Trastevere, benchè il vano non dovette essere completamente abbandonato: appartengono ad un periodo posteriore la traslazione, infatti, alcuni dipinti della cripta, un busto di Cristo entro una nicchia e una immagine di papa Urbano, attribuiti rispettivamente al IX e al X-XI secolo. Durante il pontificato di Gregorio I (590-604)il prete Giovanni inviato dalla regina Teodolinda preleva gli olea sancta dal sepolcro di Cecilia (Valentini – Zucchetti, II, pp. 41, 41).

Via Appia Antica, 110/126, 00179 Roma, Italy


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