Raccolta di ex voto: No
Il titulus Vestinae venne fondato da papa Innocenzo I (401-417) in seguito al lascito testamentario di una inlustris foemina Vestina, la quale donò beni immobili e suntuari dalla cui vendita si ricavò il necessario per la nuova fondazione. (Velentini -Zucchetti, II, p. 235). La chiesa ha goduto di una continuità di vita fino ad oggi, sebbene il suo carattere originario di santuario, legato alla memoria (e forse alla presenza di reliquie) dei Santi Gervasio, Protasio e Vitale, sia andata con il tempo scomparendo. La chiesa venne fondata per volere di una nobile Vestina, che la volle dedicata ai Santi Gervasio e Protasio dei quali era devota. Scavi della Sopraintendenza ai Monumenti del Lazio, nel 1956, hanno riportato in luce la facciata originale e il portico antico della chiesa. Dal 1887, la chiesa è parrocchia romana. Dal 1598, Clemente VIII pose la chiesa sotto l’autorità dei Gesuiti del Noviziato di Sant’Andrea de Caballo, fino alla restituzione del titolo cardinalizio ad opera di Leone III nel 1880. Nella fondazione del titulus, come si è visto, intervenne direttamente il pontefice Innocenzo I. La chiesa divenne precocemente titolo cardinalizio, fino al 1592 quando questa giurisdizione venne soppressa da papa Aldobrandini. Dal 1880 la chiesa tornò alla cura del clero secolare. Dal 1598 al 1880, la chiesa era affidata alla cura dei Gesuiti, che vi fondarono un centro spirituale per il Noviziato, che si svolgeva nella vicina chiesa di Sant’Andrea de Caballo). Nell’800, poi, la chiesa divenne un centro d’irradiazione delle Missioni nelle feste di Maggio. In un’epoca non meglio precisabile, subentrarono nella cura del santuario monaci regolari, fino al XVI secolo. Nel Catalogo di Torino, si parla genericamente di 4 chierici che servivano la chiesa. Sin dalla sua fondazione, la chiesa fu affidata a presbiteri; conosciamo il nome di alcuni di questi dagli atti dei sinodi del 499 e del 595. Nel cimitero di Santa Agnese fuori le mura, si trovano diverse sepolture di presbiteri del titolo di Vestina, forse per un particolare legame giurisdizionale tra le due istituzioni.
Rione I Monti, Roma, Italy