San Tommaso Apostolo

L’interno della chiesa è a croce latina rovesciata con presbiterio poligonale sopraelelvato, vi si accede da due scalee laterali dalle quali si raggiunge anche la cripta, in cui si conservata il corpo del santo.Descrizione: Le reliquie del santo sono conservate in una statua a mezzo busto in argento. Entrata in uso: nell’anno 1258 Immagine: Statua Reliquia: Ossa
Ubicazione originaria del Santuario: Prima della seconda guerra mondiale nella sacrestia del santuario si conservavano gli ex voto. I soldati canadesi, nel corso della Seconda Guerra mondiale ne bruciarono molti. Note sulla raccolta: I marinai scampati ai naufragi, spesso portavano come ex voto dei piroscafi in miniatura. Non mancano rappresentazioni che ricordano calamità, prodigiose guarigioni, pericoli risoltisi felicemente grazie all’intervento del Santo, ma tra gli ex voto erano anche presenti ceri, laminette sbalzate raffiguranti parti anatomiche. (Cfr. Politi A., Tradizioni popolari di Ortona pp. 79-80). Tipologia degli ex voto: Tavolette o lamine con iscrizioni, Oggetti di oreficeria, Protesi vere o rappresentate, Altro Rinvio a pubblicazioni o descrizioni a stampa: Seppur in maniera estremamente sommaria Antonio Politi illustra nella sua monografia Tradizioni popolari di Ortona, gli ex voto presenti nella chiesa di San Tommaso di Ortona.

La leggenda narra che il comandante Leone Ortonese, reduce dall’ Oriente, dove aveva preso parte alla guerra tra Venezia e Genova, il 6 settembre 1258 approdò al porto di Ortona con le reliquie di S. Tommaso Apostolo. Le aveva rinvenute nell’isola di Scio e, per salvarle da eventuali profanazioni le pose sulla propria nave. Le reliquie confermarono la loro santità poiché, durante la traversata, scatenatasi una tempesta, il vascello che le custodiva non subì danni. Giunti a Ortona i sacri resti vennero riposti in un’urna d’argento presso la chiesa principale. (Ughelli F., Italia sacra, coll. 774-776). Nella chiesa di San Tommaso al momento della traslazione del corpo del santo fu apposta una epigrafe nella quale si ricorda l’evento. Il 1 Agosto 1566 in seguito alla invasione turca la chiesa e in particolare il reliquiario in cui erano conservati i resti di San Tommaso furono profanati. L’altare fu fatto saltare, ma i sacri resti dell’Apostolo non furono minimamente intaccati da questi eventi traumatici. Una seconda profanazione dell’urna avvenne in seguito all’invasione francese il 19 febbraio 1799. In questa occasione fu sottratta la statua in argento del santo.(Cfr; A.S. Lanciano, Notariato, Vincenzo Lavalle 1798-1803, Anno 1800). Nel 1479 Sisto IV stabilì il Santo Perdono spostando la data dell’indulgenza dal 6 settembre alla prima domenica di maggio. Clemente XII il 2 maggio 1737 concesse l’indulgenza plenaria a coloro che visitavano la basilica di San Tommaso nel giorno dell’Assunta. Benedetto XIV il 14 settembre 1742 concesse una indulgenza per il 21 dicembre di ciascun anno. Nel 1482 in un documento si nominano i chierici e il capitolo di San Tommaso, ciò attesta l’esistenza di una collegiata.Non possiamo dire se in precedenza la situazione fosse stata la stessa. ( Scioli M., Il libro di memorie, p. 543). La chiesa di San Tommaso per gli anni 1829-1856 sembra essere di patronato regio. (Cfr. Arc.Stato di Chieti, Intendenza, Affari ecclesiastici, Busta VIII/1, c.4).

Piazza S.Tommaso, 66026 Ortona CH, Italy


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