San Tiburzio

Santuario di San Tiburzio: Fede, Storia e Mistero nell’Antica Roma


Santuario di San Tiburzio: Un Luogo di Fede e Storia nell’Urbe

Santuario di San Tiburzio

Il Santuario di San Tiburzio, immerso nella storia millenaria di Roma, rappresenta un luogo di profonda spiritualità e devozione cristiana. La sua storia, pur avvolta in una fitta nebbia di ipotesi e frammenti di conoscenza, affascina i fedeli e gli studiosi.

Origini e Ipotesi Storiche

L’origine del santuario resta in parte oscura, ma si ipotizza che facesse parte di un complesso cultuale più ampio. Molti studiosi ritengono che l’edificio principale, un mausoleo sub divale, fosse collegato al vicino santuario dei santi Marcellino e Pietro. Anzi, si pensa che il mausoleo possa essere stato eretto proprio sopra la cripta ipogea dei due santi, all’interno delle catacombe.

Il Liber Pontificalis narra che papa Onorio I (625-638) fece costruire una nuova scala per collegare la cripta di Pietro e Marcellino con il mausoleo di Tiburzio. Questo creò una sorta di basilica a due livelli, integrata anche con la preesistente chiesa costantiniana. Un’ipotesi suggestiva, che invita ad immaginare i percorsi sotterranei esplorabili in un’avventurosa ricerca delle vestigia di questo complesso.

Il Culto di San Tiburzio

L’oggetto centrale del culto era la tomba del martire Tiburzio, situata probabilmente nel sopratterra. Sulla base del racconto del furto delle reliquie da parte di Eginardo, si suppone che il luogo di sepoltura di Tiburzio fosse un mausoleo costruito sopra la basilicata “ad corpus” dei Santi Pietro e Marcellino.

Il culto di San Tiburzio risalirebbe al IV secolo, con le prime testimonianze concrete intorno all’anno 450. Non si hanno notizie di raccolte di ex voto nel santuario.

San Tiburzio: Martire tra le Catacombe

Tiburzio, martire romano, subì il martirio durante le persecuzioni. La sua memoria è legata a quella dei santi Pietro e Marcellino, con i quali condivide la venerazione. Un epigramma a lui dedicato, scritto da papa Damaso, testimonia l’importanza del suo culto già nel IV secolo. Purtroppo, solo un frammento con le lettere “UR” è giunto fino a noi, lasciando intravedere la solennità delle parole un tempo incise sulla sua tomba.

Nella “Passio dei Santi Pietro e Marcellino”, si narra che un cristiano pietoso diede sepoltura a Tiburzio nel luogo stesso del suo martirio. E una pittura risalente alla fine del IV e inizio V secolo, rinvenuta in un cubicolo della regione X delle catacombe, raffigura Tiburzio insieme a Marcellino, Pietro e Gorgonio, confermando l’antichità del suo culto e il suo legame con gli altri martiri.

Un sito abbandonato e riscoperto nei secoli

Nel IX secolo, precisamente durante il pontificato di Gregorio IV (827-844), le reliquie di Tiburzio furono traslate nella basilica vaticana e collocate nell’oratorio dedicato a San Gregorio Magno. Questo evento segnò probabilmente l’inizio del declino e dell’abbandono del santuario originario, destinato a cadere nell’oblio per secoli.

Giurisdizione e Misteri

La giurisdizione ecclesiastica del santuario non è documentata con certezza. Si presume, come per altri santuari extraurbani, che il cimitero nel quale era inserito fosse giuridicamente legato a uno dei “tituli” urbani, le antiche chiese di Roma.

La storia del Santuario di San Tiburzio è un invito ad approfondire la conoscenza della storia cristiana romana e delle sue catacombe. Chi desidera vivere un’esperienza che unisca fede e avventura può intraprendere un personale percorso di ricerca: esplorare le catacombe di Marcellino e Pietro, cercare tracce del mausoleo originario, ricostruire, attraverso le fonti storiche, la topografia del luogo sacro. Un viaggio nel tempo e nello spazio, alla scoperta di un capitolo importante della storia cristiana.


Via Labicana, 00184 Roma, Italy



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