Basilichetta sotterranea ricavata dall’ampliamento di un ambiente di minori dimensioni nel quale si trovava il piccolo arcosolio che ospitò le reliquie del martire. Nel corso del V secolo la tomba venne abbellita con la costruzione di un dispositivo di recinzione preceduto da colonne, del quale rimangono le tracce sulle pareti (cfr. Fiocchi Nicolai et alii, p. 50).Descrizione: Oggetto del culto fu la tomba del martire, un piccolo arcosolio scavato nel tufo, con nicchia quadrata ricavata sul fondo della lunetta. Date le piccole dimensioni dell’arcosolio, sembra ragionevole supporre che esso non abbia accolto l’intero corpo del martire, ma alcune reliquie. Presso la tomba venne dipinta, nel corso del V secolo, l’immagine di un santo nimbato, verosimilmente proprio S. Senatore. Entrata in uso: tra l’anno 431 e l’anno 450 Immagine: Dipinto Reliquia: Ossa Luogo: Altro
Raccolta di ex voto: No Note sulla raccolta: Una iscrizione dipinta nel pannello con la Deesis raffigurante Cristo fra Maria e S. Smaragdo, di età medievale, esistente nella cripta, accanto al piccolo arcosolio, veniva integrata dal de Rossi nel modo seguente: [De donis Dei et sanctorum Secundi, Carpofori, Victorini et Severi]ani ego feci (cfr. de Rossi, citato in Bibliografia).

La più antica attestazione è quella contenuta nel Martirologio Geronimiano (431-450). La frequentazione funeraria del cimitero ipogeo nel quale è localizzato il santuario in esame proseguì fino al XII secolo (a ciò ci si riferisce con la data 1199).

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