I resti dell’edificio (mura perimetrali con un’altezza massima di due metri) indicano una pianta rettangolare con il muro di fondo ispessito per ricavarvi una piccola abside circolare non sporgente dalla pianta e lievemente scentrata rispetto all’asse mediano di circa mezzo metro. La struttura (11,50×7,60 m.) ha una superficie totale di circa 85 m² ed è orientata sull’asse Nord-est Sud-ovest. I muri, con uno spessore medio di circa 80 cm, sono costruiti con la tecnica dei due paramenti paralleli di pietre squadrate legate a malta, entro i quali si trova materiale più minuto. L’edificio è circondato dai resti di un muro a secco, evidente opera difensiva, distanziati da un minimo di tre metri (dietro l’abside) ad un massimo di otto (davanti l’ingresso).Descrizione: Dato non disponibile. Epifania: San Leonardo.
Raccolta di ex voto: Dato non disponibile

Secondo la tradizione il santuario sorse sulle rovine di un sacello pagano, ma non vi sono dati di riscontro. Dalla conoscenza della data in cui si svolgeva il pellegrinaggio (6 novembre) si desume che il santo a cui è dedicato: San Leonardo di Nobiliacum, il cui culto si diffuse in tutta l’Europa occidentale nell’XI sec., con un culmine all’epoca delle crociate. Si è proposto pertanto un termine post quem per l’edificazione del santuario: XII sec. In quella che pare la più antica attestazione del santuario (un urbar del 1525) esso è citato come Ecclesia Sancti Leonardi de Lipnich, con riferimento al toponimo, noto col dendronimo Lipnich (monte dei tigli). Il sito cadde in stato di abbandono a partire dal ‘500. Probabilmente la chiesa fu abbandonata al tempo delle riforme dell’imperatore Giuseppe II (fine ‘700). Pare comunque che fosse ancora agibile fino ad un secolo fa, quando l’edificio, ormai fatiscente, crollò in modo definitivo. Braini 1983 nota una similitudine fra l’agiografia del santo e la tradizione orale sull’origine di Samatorza. San Leonardo (VI sec.), di nobile famiglia franca, fu un monaco eremita. Accanto al suo sepolcro si sviluppò in seguito una cittadina. Analogamente, secondo la tradizione locale il primo nucleo di Samatorza sarebbe sorto nelle vicinanze di in una grotta ai piedi del San Leonardo dove viveva un eremita, che avrebbe funto da elemento catalizzatore per le genti della regione, dedite ad attività agricolo-pastorali. Lo studioso riferisce anche dell’esistenza di una composizione in rima in cui si narra di un gruppo di triestini in fuga dalla città a causa di un’invasione turca (forse quella del 1471 o una successiva nel ‘500). I fuggitivi raggiunsero per tappe successive San Leonardo, dove trovarono rifugio. Questa narrazione popolare potrebbe suggerire l’esistenza di un tabor (luogo fortificato) sulla cima del colle, spiegando forse la funzione del muro perimetrale che cinge l’edificio. Il Thesaurus Ecclesiae Aquilejensis (1275) segnala Sgonico (nella forma Suonich) come territorio di pertinenza del Patriarcato di Aquileia. La zona, infeudata dal Patriarca a famiglie triestine nel XIV sec., divenne successivamente dominio dei Signori di Duino, che ebbero diritto di patronato sulla chiesa fino ad un’epoca recente.

23 Frazione Sgonico, Sgonico, TS 34010, 34010 Sgonico TS, Italy


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