Santuario di San Damaso: Un Viaggio tra Storia, Devozione e Mistero nella Roma Antica

Santuario di San Damaso

Il Santuario di San Damaso a Roma, pur non essendo giunto fino a noi con la sua struttura originale, rappresenta un luogo di profonda spiritualità e di grande interesse storico. Le fonti archeologiche e documentarie ci narrano di una basilica o di un monumentale mausoleo, eretto per volere di Papa Damaso I (366-384 d.C.) sulla via Ardeatina, un punto di riferimento per la fede cristiana e la memoria del Pontefice e dei suoi familiari.

Un’Ipotesi Architettonica: Ricostruendo il Passato

Sebbene l’esatta ubicazione e l’aspetto architettonico del santuario rimangano avvolti nel mistero, gli studiosi ipotizzano una struttura simile ad altri mausolei coevi presenti nell’area circostante Roma. Immaginate una piccola basilica, un luogo raccolto e solenne dove i fedeli potevano rendere omaggio alla tomba di San Damaso e dei suoi cari. Un luogo di culto che custodiva i resti di un Papa venerato, un punto cardinale per la comunità cristiana dell’epoca.

Papa Damaso I: Un Protettore della Fede e dell’Arte

Damaso I fu una figura chiave nel periodo cruciale del consolidamento del cristianesimo. Nato a Roma intorno al 305 d.C. da una famiglia di origine lusitana, si distinse per la sua erudizione, la sua energia e il suo amore per l’arte. Durante il suo pontificato, commissionò importanti opere artistiche e letterarie, tra cui gli epigrammi in onore dei martiri romani, che contribuirono a preservarne la memoria e a diffonderne il culto. Fu lui a incaricare San Girolamo di tradurre la Bibbia in latino, dando vita alla Vulgata, un testo fondamentale per la storia del cristianesimo.

La Basilica Sepolcrale: Un Luogo di Riposo Eterno

La costruzione della basilica sepolcrale sulla via Ardeatina testimonia la devozione di Damaso per la sua famiglia e il suo desiderio di creare un luogo di riposo eterno per sé, per la madre e per la sorella. Come riportato nel Liber Pontificalis, “Hic (Damasus) fecit basilicas duas: una beato Laurentio…et alia via Ardeatina ubi requiescit…Qui etiam sepultus est via Ardeatina in basilica sua…iuxta matrem suam et germanam suam” (I, pp. 212-213). Questo passo rivela l’importanza che Damaso attribuiva a questo luogo, facendolo diventare un simbolo del suo legame con la terra e con la sua famiglia.

Tra Pellegrinaggi e Abbandono: La Storia di un Santuario in Evoluzione

Il Santuario di San Damaso fu meta di pellegrinaggi per diversi secoli, come attestato dagli itinerari dei pellegrini altomedievali. Tuttavia, a partire dall’VIII-IX secolo, con lo spostamento delle reliquie dei martiri nelle chiese urbane, il santuario subì un progressivo abbandono. Il suburbio romano perse gradualmente la sua importanza cultuale, e il Santuario di San Damaso cadde nell’oblio.

ICUR IV, 12502: Una Traccia Epigraficaimportante

L’iscrizione ICUR IV, 12502, “locus trisomus in cruta Damasi“, fornisce un’ulteriore testimonianza dell’esistenza e dell’importanza del cimitero (coemeterii) di Damaso. Questa iscrizione, ritrovata in zona, suggerisce che il santuario fosse parte di un complesso cimiteriale più ampio, un luogo di sepoltura e di memoria per i cristiani dell’epoca.

Il Restauro di Giovanni VII: Un Atto di Devozione

Nel VII secolo, Papa Giovanni VII (705-707) intraprese un’opera di restauro del santuario, come riportato nel *Liber Pontificalis* (I, p. 385): “in cymiteriis beatorum martyrum Marcelliani et Marci, Damasique sancti pontificis“. Questo intervento testimonia la persistenza della memoria di San Damaso e la volontà di preservare i luoghi legati alla sua vita e al suo culto, in quanto appartenente all’area cimiteriale dove insisteva la basilica dei santi martiri Marcellino e Pietro.

Un’Avventura alla Ricerca del Santuario Perduto

Oggi, la ricerca del Santuario di San Damaso rappresenta una sfida per archeologi e storici. La sua esatta ubicazione rimane un enigma da risolvere, un mistero che stimola l’immaginazione e la curiosità. Immaginate di poter partecipare a degli scavi archeologici, di setacciare la terra alla ricerca di tracce del passato, di riportare alla luce i resti di un santuario dimenticato! Un’avventura emozionante che vi porterà indietro nel tempo, alla scoperta della Roma cristiana delle origini.

Oggetto di Culto e Raccolta di Ex Voto

Originariamente, la tomba del Santo era l’oggetto di culto, in un luogo non classificabile come reliquia o immagine. Non sono disponibili dati relativi alla presenza di ex voto lasciati dai pellegrini, ma è plausibile supporre come i fedeli ponessero oggetti votivi presso la tomba del santo.


Via di Monte Verde, 10, 00152 Roma, Italy


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