Madonna Parè

Accanto alla chiesa nel 1842 vennero costruiti la casetta dell’eremita e i tredici capitelli della Via Crucis.Descrizione: Pala cinquecentesca raffugurante la Madonna con S. Pietro, S. Carlo, S. Giovanni Battista e S. Marco. E’ riportata nella Visita Pastorale del vescovo Dolfin del 1627 e descritta come sbiadita. Entrata in uso: tra l’anno 1500 e l’anno 1600 Immagine: Dipinto
Raccolta di ex voto: Dato non disponibile

L’edificio probabilmente è anteriore al 1500, ma viene menzionato nell’inventario della Visita Pastorale del vescovo Galeso Nichesola del 1519. L’eremita Giacomo Tison, considerato un santo appariva ritratto su un medaglione affrescato sul soffitto della chiesa, ora scomparso. Compare anche in una delle stazioni della Via Crucis. Si tratta di un personaggio realmente vissuto tra la fine del Settecento e l’Ottocento che visse come eremita presso il santuario. Sembra però che anche altri eremiti siano vissuti in un tugurio nei pressi di Madonna Parè. Don Giosuè Fagherazzi ha raccolto le leggende popolari sull’eremita, che sarebbe giunto dalla Palestina, dopo un lungo pellegrinaggio, e avrebbe trovato la sua abitazione occupata da un collega che lo costrinse a riprendere il viaggio verso un’ignota destinazione. Nel 1642 durante la visita del vescovo Giovanni Battista Bembo la chiesa venne descritta con soffitto a capriate, pavimento in pietra, altare a est, Pala della Beata Vergine con S. Pietro, S. Carlo, S. Giovanni e S. Marco, finestra a sud e pareti dipinte. Nel 1842 la chiesa e la strada erano in uno stato di abbandono tale che l’arciprete Luigi Dall’Orta, spinto dal suo cappellano don Giuseppe Sandi, ne denunciò le misere condizioni alla popolazione, la quale contribuì al restauro con offerte. In quell’occasione vennero costruite la sacrestia e la cella per l’eremita custode; venne anche sistemata la strada. Nel 1845, l’arciprete don Luigi Dall’Osta ottenne dalla Curia che la Via Crucis della Madonna Parè fosse benedetta secondo il rito prescritto con l’annessione delle indulgenze consuete. Nel 1842 il cappellano don Giuseppe Sandi ottenne di essere nominato rettore della chiesa con piena autonomia e al di sopra dei fabbricieri che ne amministravano i beni. Nella Visita Pastorale del vescovo Rota del 1722 il santuario viene indicato come succursale di S. Giacomo di Giaon.

32020 Limana BL, Italy
  • contatto telefonico:
  • ubicazione:Link Google maps