Edificio ad aula unica e campanile a vela.Descrizione: Statua della Madonna col Bambino, in marmo granito, dalle forme un po’ rozze, attribuita ad arte romanica o bizantina; la Madonna con la mano destra regge il Bambino ritto in piedi, mentre nella sinistra stringe un oggetto imprecisato (scettro, arma, frutto o pane). Epifania: Madonna col Bambino Immagine: Statua
Ubicazione originaria del Santuario: Alla destra della statua di san Antonio. Note sulla raccolta: La raccolta si è persa dopo la Prima guerra mondiale ; si ricorda un grande quadro che ricordava il voto per la peste del 1859 in cui si vedeva il popolo della città in processione; poi altre tavolette votive per la guerra, naufragi, pericoli delle strade, incidenti sul lavoro. Cuori d’argento Per Grazia Ricevuta . Tipologia degli ex voto: Tavolette o lamine con iscrizioni Conservazione attuale: Per ragioni di sicurezza omettiamo la collcazione attuale.
La data si ricava dal decreto del patriarca Ludovico della Torre (31 marzo 1364) che rimette 40 giorni di penitenza a tutti quelli che si iscrivono alla Confraternita della nuova chiesa. Si sa che fu costruita più vicino alla città per difenderla da piene e allagamenti e se ne conserva una ricostruzione in una incisione di V. Turati.
Zoff 1991, pp. 187-8. Secondo la leggenda il santuario fu eretto dal patriarca Marcelliano (fine 400). Cfr. Altri eventi e dati cronologici rilevanti.
La Marcelliana si cita già come plebem in un decreto (1120). Secondo la leggenda il santuario fu eretto dal patriarca Marcelliano (fine 400). La cura d’anime fu affidata a vicari designati dal Capitolo d’Aquileia, che si trasferirono presso la filiale di Sant’Ambrogio (1315). Verso il 1360-’64 il patriarca della Torre ne sostenne la ricostruzione; divenne santuario in occassione della peste del 1386 (voto degli abitanti della Desena di recarvisi processionalmente ogni sabato). Con la cessazione della parrocchia il patriarca divise la giurisdizione fra Sant’Ambrogio di Monfalcone (1560) e San Lorenzo di Ronchi (1579). Nel XIX sec. si assiste alla crescita dell’abitato di Monfalcone per cui la vecchia chiesa fu abbattuta (1840) e ricostruita (1844). Fino al 1914 venne curata dal parroco di Sant’Ambrogio; con la crescita del borgo operaio di Panzano venne affidata ad un ordine religioso: i Padri Spagnoli fino al 1925 e dal 1928 i Padri Francescani.
Indulgenza concessa dall’arcivescovo di Gorizia Francesco Borgia nel 1929 per orazioni e triduo o novena. Sappiamo che per sollecitare la costruzione della chiesa trecentesca il patriarca Ludovico della Torre con decreto del 1364 concesse agli iscritti alla confraternita della Madonna Marcelliana 40 giorni di indulgenza dalle penitenze prescritte. Analogo decreto del patriarca Marquardo nel 1377. Il vicario generale visitatore apostolico Luca Bisanzio, vescovo di Cattaro, nel 1568 concesse altri 40 giorni. Analoga indulgenza dal vescovo di Cittanova d’Istria Eusebio Caimo, vicario generale del patriarca Antonio Grimani nel 1624. Altre indulgenze sono previste nello statuto della Confraternita nella revisione del 1928 ad opera del p. Pegoraro.
Fu incorporata al Capitolo di Aquileia dopo la soppressione dell’abbazia nel 1453, fino al 1560-’79. Poi fu soggetta alla Parrocchia di Sant’Ambrogio di Monfalcone; infine nel 1971 divenne parrocchia autonoma, affidata ai padri Francescani della Provincia Veneta.
Secondo il primo documento che possediamo, un decreto del 1120, è una pieve che il patriarca Ulrico I donò alla abbazia benedettina di San Giovanni al Timavo, che era soggetta alla giurisdizione dell’abbazia di San Martino di Beligna, presso Aquileia.
Attualmente la cura spirituale è ancora affidata ai Padri Francescani.
Dal 1120 al 1450 vi è un vicario (pievano) nominato dall’abate di San Martino di Beligna. Nel 1315 viene eretta la chiesa filiale di Sant’Ambrogio; pur rimanendo titolare la Marcelliana, il pievano si trasferisce entro le mura della città e pian piano trasferisce anche tutte le funzioni alla nuova chiesa. Tra il 1450 ed il 1560 circa la cura spetta al vicario del Capitolo di Aquileia. Da allora il vicario di Sant’Ambrogio assume il titolo di parroco di Santa Maria Marcelliana, mentre il comune nomina un cappellano per il santuario.
Il Comune di Monfalcone aveva il patronato sul cappellano di Sant’Ambrogio e col trasferimento del pievano entro la cerchia delle mura pretese l’estensione del patronato anche sulla pieve; ci fu un conflitto tra il Comune e il Capitolo aquileiese, che si concluse con una ducale del 1526 che aggiudicava al Comune di Monfalcone il giuspatronato sulla Marcelliana, che mantenne fino al 1966.
Via della Marcelliana, 34074 Monfalcone GO, Italy
Madonna Marcelliana di Monfalcone
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