Madonna di Costantinopoli

L’impianto planimetrico, ad aula, presenta la zona presbiteriale rialzata rispetto alla navata con l’arco trionfale in pietra raccordante i due corpi. Le pareti longitudinali sono caratterizzate da una scansione di pilastri ed archi, dove probabilmente erano inseriti gli altari. Al centro della zona presbiteriale è presente il ciborio a pianta quadrata costituito da quattro colonnine monolitiche in pietra sormontate da una cupoletta affrescata nel XVII secolo. La copertura della chiesa, realizzata negli anni ’70 del XX secolo, è costituita da capriate lignee su mensole modanate.Descrizione: Statua lignea raffigurante la Vergine col Bambino di incerta datazione. Entrata in uso: tra l’anno 1600 e l’anno 1800 Immagine: Statua
Ubicazione originaria del Santuario: Appesi alle pareti interne del santuario. Note sulla raccolta: Serafino da Montorio nel 1715 scrive di «tabelle, che in gran numero pendono da quelle mura.» Conservazione attuale: Dispersa.

La chiesa è stata eretta nella seconda metà del XVI secolo sull’area di una preesistente cappella costruita inglobando i resti di un ponte sull’Agri. Il portale in pietra dell’ingresso principale reca l’epigrafe «hoc funditus civitas marsicensis templum erexit A.D. 1593». Si narra che verso la metà del XVI secolo viveva in Marsico un vecchio reso infelice dalla perdita della vista e del figlio che, allontanatosi dalla città, non aveva dato più notizia di sé ed era creduto morto. L’uomo avrebbe ricevuto durante il sonno una rivelazione: le sue pene sarebbero terminate se avesse fatto ricorso all’intercessione della Vergine, la cui immagine giaceva negletta su un diruto muro presso il ponte del fiume Agri. L’uomo si recò sul posto e si mise a brancolare fra i rovi. Appena toccò il muro sentì sollevarsi il velo che gli copriva gli occhi e vide dipinta sul muro l’immagine della Madonna. Poco dopo vide accostarglisi un uomo: era il figlio che, dopo aver per lungo tempo combattuto in terra straniera, era tornato per riavere la benedizione paterna. Questo portento indusse anche una donna cieca di Moliterno a venirsi a prostrare ai piedi dell’immagine miracolosa, ed anch’ella ottenne il dono della vista. La fama di questi miracoli si propagò per i paesi vicini da dove cominciarono ad. Il portale in pietra dell’ingresso principale reca l’epigrafe «hoc funditus civitas marsicensis templum erexit A.D. 1593», mentre il portale dell’ingresso laterale situato sulla parete est, datato 1593, reca la scritta «Purissimae virginis templum caste ingredi memento». Il santuario sorse sotto il giuspatronato dell’università di Marsico Nuovo, la quale nominava il procuratore. Alla cura materiale provvedeva l’oblato che viveva accanto ad esso.

85052 Marsico Nuovo PZ, Italy


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