Il santuario venne demolito nel 1922 e realizzato quello attuale nel 1924.Descrizione: Statua lignea del XV sec., con richiamo allo stile di Domenico da Tolmezzo; dal XVI sec. era sopravvissuta fino al 1922; portava sul capo una corona d’argento, poi sostituita con una d’oro; la mano destra è atteggiata in modo da sorreggere un oggetto, nelle antiche incisioni è un cuore dal 1748, poi un rosario, poi collane per grazie ricevute; nel XIX sec. rose in argento dorato; con la mano sinistra sorregge il Bambino; abito: tunica rossa con decorazioni dorate e un mantello azzurro con decorazioni dorate; il Bambino porta una tunica rossa con decorazioni dorate e un libro nella mano sinistra; incoronazione solenne nel 1863; seduta su una sedia, l’attuale statua risale al restauro del 1935 che riporta alla luce le decorazioni pittoriche originarie. Entrata in uso: tra l’anno 1450 e l’anno 1450 Epifania: Madonna assisa in trono con Bambino Immagine: Statua Descrizione: Si custodisce in una stanza del convento un’immagine più antica, detta la Madonna Mora, secondo alcuni potrebbe essere stata la precedente immagine venerata; si tratta di una statua della Madonna in piedi con Bambino in braccio (legno dipinto). L’opera lignea potrebbe essere del XIII sec; la Madonna ha una veste rossa con decorazioni dorate, cinta sotto il seno, e un mantello blu; sorregge il Bambino tenendolo sotto i piedi; il Bambino ha tunica rossa e mantello blu con decorazioni dorate; la statua è mutilata inferiormente e in varie parti è più volte ridipinta. Entrata in uso: tra l’anno 1200 e l’anno 1200 Epifania: Madonna con Bambino in braccio Immagine: Statua
Ubicazione originaria del Santuario: Lungo tutte le pareti del santuario ed in sacrestia. Note sulla raccolta: Dal XVII sec. ad oggi. Tipologia degli ex voto: Tavolette o lamine con iscrizioni, Tavolette dipinte, Protesi vere o rappresentate, Fotografie Conservazione attuale: Gli oltre 300 dipinti votivi sono solo una minima parte rimasta dopo tre fasi di eliminazione: durante la radicale trasformazione della chiesa negli anni 1732-’38, la costruzione dell’attuale santuario nel 1911-’12 ed infine nel 1954 quando ne furono ridecorate le pareti. Per ragioni di sicurezza omettiamo la collocazione attuale.
Manoscritte e conservate nell’archivio del convento ed in qualche pubblicazione, nonché sul bollettino del santuario.
Secondo la leggenda la prima chiesa sorse nel 582, ma il documento più antico che cita il monastero è una donazione del patriarca Fortunato dell’810; seguono poi testamenti dei secoli XI e XII. In una bolla papale del 1431 si dice che gli edifici sono in rovina e nel 1493 il Capitolo di Aquileia rilascia una lettera questuatoria ai Frati Minori per restaurare gli edifici del monastero; dagli atti della visita pastorale del vescovo de Nores (1585) risulta una chiesa consacrata con il nome di Santa Maria di Barbana, con una considerevole frequenza di pellegrini. Consideriamo perciò il secolo XV quale momento di inizio di un culto di tipo santuariale nella chiesa.
Istoria 1841. Istoria 1859. Cessi 1933, p. 77. Candido 1926, p. 11. Zoff 1991, pp. 153-165. Secondo la leggenda principale, l’isola di Barbana era anticamente il lazzaretto di Aquileia. Un forte temporale spazzò l’isola e sopra i flutti si vide galleggiare la statua della Madonna che si posò poi su un albero, sul luogo dove il patriarca Elia fece innalzare il santuario. Cfr. altri eventi e dati cronologici rilevanti.
Secondo la leggenda principale, l’isola di Barbana era anticamente il lazzaretto di Aquileia. Un forte temporale spazzò l’isola e sopra i flutti si vide galleggiare la statua della Madonna che si posò poi su un albero, sul luogo dove il patriarca Elia fece innalzare il santuario. La prima citazione è una lettera del 734 di papa Gregorio III al patriarca di Aquileia Callisto. Dall’VIII al XV sec. abbiamo solo pochi accenni di natura fiscale. Con l’arrivo dei Minori Conventuali come custodi abbiamo le prime notizie del culto, informazioni su grazie, ex-voto, pellegrinaggi. I Minori furono chiamati a Barbana dagli abati commendatari dell’Abbazia di Sesto, alla quale Barbana fu unita con bolla papale dal 1513 al 1789. Il santuario ha sempre avuto un forte legame con Grado e Venezia; lo testimoniano il voto del 1237 (peste), la Pasqua rosada (tre giorni di feste in occasione della Pentecoste), i doni dalla Confraternita dei gondolieri intitolata alla Madonna di Barbana ed attiva fino al termine del XVIII sec.
Patriarcato di Aquileia (secondo la leggenda, la fondazione è dovuta al patriarca Elia, residente a Grado, 571-586); dopo lo sdoppiamento del Patriarcato fra Aquileia e Grado (604) resta sotto la giurisdizione del Patriarcato di Grado, poi Venezia (dal 1451 la sede è di Grado è soppressa a favore di Venezia) fino all’incorporazione del monastero di Sesto, soggetto al Patriarcato di Aquileia (1513); dopo la soppressione del Patriarcato di Aquileia (1751) è soggetta all’Arcidiocesi di Udine fino al 1818, anno in cui Pio VII modifica i confini delle diocesi venete e assoggetta Barbana all’Arcidiocesi di Gorizia, prima nel Decanato di Fiumicello, poi in quello di Aquileia; dal 1901 risulta convento dei Frati Minori Francescani prima della provincia di San Gerolamo poi della Provincia Veneta.
Dal 1901 l’arcivescovo di Gorizia affidò la custodia ai Frati Minori della Provincia di San Girolamo di Dalmazia e dal 1924 ai Frati Minori della Provincia Veneta.
L’abate commendatario di Sesto affidò la cura d’anime a sacerdoti del clero secolare, che rimasero fino al 1900.
Dal 1508 vengono chiamati a Barbana i Frati Minori Conventuali, dai Grimani, abati commendatari di Sesto, ma le prime notizie certe sono dal 1567; vi rimasero fino al 1768, quando il Senato della Repubblica veneta decretò la soppressione di tutti i conventi in cui vivevano meno di 12 religiosi.
Dopo un periodo oscuro sembra che a Barbana vi siano i Frati Minori Conventuali.
Dal 1170 circa al 1485 fu abbazia benedettina; circa dalla metà del XV sec. gli abati non risiedono più a Barbana e provvedono al governo del monastero per mezzo di un procuratore.
Secondo la leggenda, fin dalle origini nel VI sec. ci fu un abate e dei monaci, non meglio identificati, sul modello benedettino; seguirono forse monaci benedettini provenienti dall’abbazia di Santa Maria di Palazzolo presso Ravenna (dopo l’898); mancano però documenti fino al XII sec.
Nel 1513 il monastero di Barbana viene unito e incorporato al monastero di Sesto, il quale nel 1441 viene dato in commenda a vari alti prelati patrizi veneti e dal 1503 quasi sempre ad un membro della famiglia Grimani; l’unione cessò con la morte dell’ultimo abate commendatario nel 1789.
34073 Santuario di Barbana GO, Italy
Madonna di Barbana
Subscribe
Login
0 Commenti
Oldest