L’esterno, in pietra arenaria, è molto semplice, ed essenziale, ma elegante e maestoso.
L’interno a croce latina è luminoso ed ampio; e sembra ricordare la chiesa di Santa Maria al Calcinaio di Cortona, realizzata circa un secolo prima (1485) da Francesco di Giorgio Martini. L’ingresso è sormontato dalla struttura in legno della cantoria, (fine sec. XVII- inizio XVIII) con balconata policroma, intagliata e dorata; vi sono otto altari laterali. L’altare maggiore si trova al centro del transetto su cui poggia la grande cupola, ed è posto a guisa di quinta per la zona absidale che attualmente è stata adibita a sacrestia.Descrizione: L’opera è un dipinto a fresco. Inserita al centro dell’altare maggiore, rappresenta la Madonna col Bambino in trono con angeli, risale alla seconda metà del ‘400, probabile opera di un collaboratore di Bartolomeo Caporali, la Vergine è raffigurata seduta su un cuscino del trono, tiene fra le dita della mano destra un filo legato alla zampetta di un cardellino poggiato sulla sinistra del Bambino, due angeli tendono sullo sfondo un drappo dorato come il cuscino ove è seduta Maria. Il Bambino ha al collo una collana di corallo. Entrata in uso: tra l’anno 1450 e l’anno 1570 Immagine: Dipinto
Ubicazione originaria del Santuario: Non documentata. Note sulla raccolta: Si tratta di luminarie tavolette dipinte oggetti d’oreficeria figurine antropomorfe ed anatomorfe cuori, mammelle, occhi, toraci, bambini in fasce tutti in lamina metallica argentata. Tipologia degli ex voto: Luminarie, Tavolette dipinte, Oggetti di oreficeria, Figurine antropomorfiche, Protesi vere o rappresentate, Oggetti vari Conservazione attuale: Attualmente si trovano fissate in tre teche ai lati dell’altare maggiore, e all’interno della sacrestia.
La chiesa fu costruita sul finire del sec. XVI, utilizzando, forse, materiale proveniente dal diruto Monastero dei Camaldolesi di San Vincenzo e probabilmente su progetto di Mariotto Radi da Cortona, scultore , autore anche dell’altare maggiore. Come narra la tradizione, la costruzione di un tempio di così ampie dimensioni sarebbe nata per accogliere l’immagine miracolosa di una Madonnuccia votiva, posta non distante sulle rive del lago Trasimeno, tra gli olivi. Questa immagine dipinta a fresco su muro, fu poi distaccata a massello, collocata in una nicchia e posta al centro dell’altare maggiore, dove ancora oggi si trova.I fedeli di Passignano e le autorità di allora ricorsero per l’edificazione della chiesa a maestri scultori ed architetti della vicina Cortona che già avevano sovrinteso ai lavori di famose fabbriche di poco antecedenti a questa. Una nobildonna della famiglia della Corgna, di Città della Pieve, come ringraziamento per il miracoloso salvataggio della sua imbarcazione, commissionò nel 1587, una scultura in arenaria raffigurante la Madonna dell’Uliveto, che fino al 1984-1985 era posta in una nicchia sulla facciata della chiesa ed ora, per motivi conservativi, è stata collocata all’interno nel braccio destro del transetto. Il cardinale Fulvio nel 1570 affidava la giurisdizione dell’Uliveto al governo di Passignano, come confermato da Clemente VIII con la Bolla del 1600; ancora oggi la chiesa dipende dal Comune di Passignano che ne è anche proprietario. Il santuario è rimasto nei secoli fino ad oggi oggetto di grande devozione per la popolazione locale che tuttora celebra la festa del 15 agosto con molta partecipazione. Negli ultimi decenni e in particolare tra il 1970 e il 1990 molte migliorie sono state apportate allo stato conservativo di questo monumento, assieme ad una continua valorizzazione dei documenti storici, degli arredi e delle opere d’arte in esso conservate.
Presso il lago tra gli olivi, non distante dal luogo ove oggi sorge la chiesa, c’era una piccola edicola dedicata alla Madonna. Un giorno una giovane storpia mentre pregava la vergine di guarirle la gamba, udì una voce che le chiedeva di andare dai magistrati di Passignano e di dire loro che Maria voleva l’erezione di un tempio in suo onore. I magistrati non le credettero, ma la Madonna le guarì la gamba così la ragazza poté dimostrare li veridicità delle sue parole. I magistrati persuasi, costruirono il santuario.
Secondo la storica Francesca Abbozzo nel 1570 il Cardinale Fulvio affidava la giurisdizione dell’Uliveto al governo di Passignano, come confermato da Clemente VIII con la bolla del 1600; ancora oggi la chiesa dipende dal comune di Passignano che ne è anche proprietario. (A riprova di ciò esiste nell’Archivio Storico del Comune di Passignano un fondo di venti buste, denominato Amministrazione del Santuario dell’Oliveto sec. XVII-1934).
06065 Passignano Sul Trasimeno PG, Italy
Madonna dell`Uliveto
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