Chiesa a navata unicaDescrizione: Affresco con l’immagine della Madonna che allatta il Bambino (autore ignoto, prima metà del XVI secolo).Nella seconda metà del XIX secolo è stato restaurato dal pittore Mattia Lauretani.Attorno all’aureola è stato aggiunto il motto: “In calamitate refugium”. Immagine: Dipinto
Ubicazione originaria del Santuario: Su tutte le pareti della chiesa Note sulla raccolta: Nel 1939, a causa del crollo del soffitto della chiesa, gli ex voto che ne ricoprivano le pareti andarono per la maggior parte distrutti e dispersi.Nella chiesa, sull’altare di sinistra è il cosiddetto “Crocifisso del reduce”, offerto alla ‘Regina della Pace’ da tre giovani corinaldesi, tornati sani e salvi dai campi di prigionia tedesca. Tipologia degli ex voto: Oggetti di oreficeria, Oggetti vari, Altro Conservazione attuale: Dato non disponibile
Dato non disponibile
Il Santuario trae origine da un’edicola (che si trovava non lontano da Corinaldo), nella quale si venerava un’immagine della prima metà del XVI secolo, raffigurante la Madonna che allatta il Bambino.Verso la fine del XVI secolo, a seguito del crescente afflusso dei pellegrini, fu costruita una vera e propria cappella con altare.Nel 1625, si decise di trasferire la cappella più in alto, in un luogo più sicuro, (dove si trova attualmente), perché, essendo stata edificata quasi in fondo ad un fosso, era continuamente minacciata dalle inondazioni. Nel 1586, la chiesa fu aggregata, con il consenso della famiglia Martinelli, alla Arciconfraternita del Gonfalone, che era obbligata a farla officiare di una messa ogni sabato e di provvederla di tutto il necessario.A seguito del crescente afflusso dei fedeli, dopo la nuova sistemazione della chiesa nel 1625, l’Arciconfraternita (per l’assistenza diretta e continua) incaricò un cappellano di custodire il Santuario, di celebrarvi ogni giorno la messa e somministrare i sacramenti della Penitenza e dell’Eucarestia.Attualmente la cura spirituale è affidata al clero diocesano.

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60013 Corinaldo AN, Italy