Nel XIX secolo è stata costruita la cappella da cui si accede alla grotta.Descrizione: Madonna della Misericordia (XVI secolo). L’affresco si trova nella grotta che costituisce la parte più antica del santuario, sulla parete sopra l’altare. Entrata in uso: nell’anno 1842 Immagine: Dipinto
Note sulla raccolta: XIX e XX secolo. Tipologia degli ex voto: Tavolette o lamine con iscrizioni, Oggetti di oreficeria Conservazione attuale: Nella cappella soprastante il santuario.

L’attuale Madonna del Riparo in origine era un santuario dedicato a Sant’Angelo de Gructis. Eretto nel XI secolo dai conti di Foligno su modello della chiesa di San Michele Arcangelo al Gargano, fu affidato ad una comunità di eremiti sottoposti all’abbazia di San Salvatore di Acquapagana a sua volta membro della congregazione di Val di Castro. In età moderna il luogo fu dimenticato dalla pietà dei fedeli, finché nel 1842, emerse da sotto lo scialbo un affresco della Madonna della Misericordia. Il luogo venne così ridedicato alla Madonna del Riparo e tornò ad essere meta di pellegrinaggio e di forte devozione da parte della popolazione della valle sottostante (M. Sensi, Itinerari del sacro in Umbria, Firenze, 1998, p.380). Attualmente il santuario, di proprietà privata, è officiato per le ricorrenze dell’Ascensione, di San Michele Arcangelo, la notte di Natale e, a richiesta, per battesimi, matrimoni e anniversari di matrimonio. Nel 1842, dopo un lungo periodo di abbandono, mentre alcuni operai erano intenti al lavoro per il restauro della chiesina, si aprì improvvisamente una frana nella roccia adiacente l’edificio che scoprì una grande grotta naturale. In seguito, su una parete della grotta, riemerse da sotto lo scialbo un’immagine della Madonna ed il santuario, tornato ad essere meta di pellegrinaggi, venne reintitolato alla Madonna del Riparo. La giurisdizione apparteneva al monastero di San Salvatore di Acqua Pagana membro della congregazione camaldolese di Val di Castro (Diocesi di Camerino). Il patronato restando sempre di tipo laico è stato trasmesso alle seguenti famiglie: dal 1763, famiglia Marcelli – dal 1807 Famiglia Benedetti Roncalli – dal 5 novembre 1899, famiglia Federici.

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