Per la costruzione sarebbe stato utilizzato materiale di reimpiego tratto dai resti dell’antica città romana di Grumentum. Tra il materiale reimpiegato vi furono anche i marmi del portale sui quali si legge scolpita la data 1739. In seguito si decise di ampliare ed abbellire la chiesa. Ai suoi lati furono realizzate le abitazioni per il clero di Saponara, per l’oblato che la custodiva e per i pellegrini forestieri. Al termine dei lavori, nel corso dei quali l’abside venne decorata con stucchi, il 14 luglio 1754 la chiesa fu riconsacrata dal vescovo di Marsico Andrea Tomacelli. Il santuario venne gravemente danneggiato dal sisma del 1857 in seguito al quale fu quasi completamente ricostruito.Descrizione: Statua in pietra dipinta risalente al XVIII secolo raffigurante la Madonna seduta in trono col Bambino sul braccio destro. Entrata in uso: tra l’anno 1739 e l’anno 1799 Immagine: Statua
Ubicazione originaria del Santuario: Nel passato le pareti del santuario erano rivestite di ex-voto. Note sulla raccolta: La maggior parte degli ex-voto, come riferisce il Caputi alla fine del XIX secolo, erano in cera. Tipologia degli ex voto: Tavolette o lamine con iscrizioni, Oggetti vari, Altro Conservazione attuale: Dispersa.
Secondo la tradizione locale il santuario settecentesco sarebbe sorto in un sito considerato sacro sin dai tempi medievali, allorquando vi avrebbe dimorato il monaco italo-greco san Luca abate di Armento. Il culto popolare sarebbe però decaduto verso la fine del XVI secolo, quando si affermò quello della Madonna di Monserrato. Il luogo sacro si trasformò in un folto “spinaio” dove si conservavano una statua di stucco della Vergine e un’altra immagine dipinta sulle pareti esterne dell’antica chiesa sin dal 1593. Il culto riprese agli inizi del 1739 in seguito alla liberazione del popolo di Saponara (l’attuale Grumento Nova), avvenuta per intercessione della Vergine, da una malattia epidemica.
Nella ricostruzione dell’origine del santuario si mescolano fatti storici e leggendari. Secondo la tradizione locale nel luogo sacro avrebbe dimorato, nel X secolo, il monaco italo-greco san Luca abate di Armento. Il culto popolare sarebbe decaduto verso la fine del XVI secolo in seguito alla nascita del santuario della Madonna di Monserrato. Agli inizi del 1739 a Saponara si verificò un’epidemia di pleurite e l’arciprete invitò le carmelitane a pregare per la fine del morbo. Una monaca di santa vita, Maria Carmela Arleo, avrebbe sognato la Vergine la quale le avrebbe rivelato che, se il popolo di Saponara avesse ripristinato il culto nella cappella di Grumentino, sarebbe stato liberato dal flagello. Il sogno fu rivelato al popolo che si recò subito al tempio per ripulirlo dai rovi: quello stesso giorno l’epidemia cessò. Subito iniziarono i lavori per la riedificazione della chiesa che venne consacrata la successiva domenica in Albis.
85050 Grumento Nova PZ, Italy
Madonna del Grumentino
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