La cappella, semplice e lineare, nel 1610 viene annessa ad un convento, appena edificato. Nel corso del XVII secolo i locali conventuali saranno adibiti a lazzaretto. Nel 1806 tutto il complesso architettonico viene ricostruito e viene utilizzato quale ritiro per effettuare gli esercizi spirituali. A metà del XIX secolo l’oratorio diventa zona cimiteriale, com’è attestato da numerose pietre sepolcrali e lapidi ad esso interne. Inoltre, in epoca recente, per aumentare lo spazio a disposizione dei fedeli, le arcate del pronao furono chiuse con alcune vetrate e furono praticate due aperture ai lati dell’originaria porta di ingresso. L’allargamento dell’oratorio coincise con gli anni tra il 1950 e il 1966, in attesa dell’erezione della vicina Parrocchia della Madonna della Neve, allorché l’oratorio espletò funzioni parrocchiali. Oggi, a causa dello sviluppo urbano di Piombino, l’oratorio si trova all’interno del centro abitato, in una zona fitta di caseggiati moderni. L’oratorio è afflitto da problemi gravi di umidità e necessiterebbe di un restauro.Descrizione: Le fonti parlano di un’Immagine della Madonna, ma non ne specificano il materiale. Ad oggi tale Immagine è andata persa. Entrata in uso: tra l’anno 1400 e l’anno 1499 Immagine: Altro Tipo: Oggetto del culto non classificabile come immagine o reliquia
Raccolta di ex voto: No Ubicazione originaria del Santuario: Dato lo stato della documentazione è impossibile stabilire se vi siano mai stati ex voto nel santuario.
I dati relativi a questo piccolo santuario sono estremamente esigui: sappiamo con certezza che il culto era fiorente nel secolo XV e che decadde nel corso dell’Ottocento. Durante il secolo XVII i locali annessi all’oratorio furono temporaneamente ridotti a lazzaretto. Nel 1806, in concomitanza con le soppressioni delle Compagnie religiose per volontà del governo francese, l’oratorio fu riservato alla celebrazione di messe funebri. In data 16 luglio 1807, per motivi di pubblica utilità, Felice Primo Baciocchi, Principe di Lucca e di Piombino, acconsentiva alle richieste presenti in una petizione inviatagli dai notabili piombinesi e istituiva la ‘Compagnia della Misericordia di Piombino’ presso l’oratorio medesimo. Il successivo mese di agosto 1807 veniva promulgato dal Baciocchi il ‘Decreto relativo all’organizzazione e alle funzioni della Compagnia della Misericordia’.
Quando, nel 1798, si voleva abolire la festa della Madonna della Neve, gli Anziani di Capoliveri scrissero al vescovo di Massa Marittima facendo istanza affinché non fosse soppressa né quella festa e nemmeno quelle di San Rocco e di Santa Lucia. La confraternita della Misericordia, eretta per volontà del Principe Baciocchi nel 1807, era in realtà una ricostituzione dell’antica confraternita del Corpo di Cristo fondata nel 1576. Nel 1782 essa aveva sede nella Chiea dei Padri Conventuali Agostiniani ed era aggregata alla Compagnia del Santissimo Rosario. Dopo la caduta dei Baciocchi la confraternita fu nuovamente rifondata sotto il titolo del SS.mo Sacramento e del Crocifisso ed ebbe sede nella cappella del SS.mo Rosario dell’attuale Duomo di Piombino. Nel 1964 don Vito Latini, parroco della Misericordia, scrive al vescovo manifestandogli l’esigenza dei fedeli piominesi, abitanti del rione cittadino Desco (ampliato notevolmente a causa della costruzione di numerosi alloggi per i dipendenti dell’Italsider) di far celebrare almeno la messa domenicale nella chiesa di Santa Maria della Neve, per problemi di mobilità. I detto sacerdote è disposto a ridurre le funzioni nelle chiese della Misericordia e di Sant’Antimo e ad officiare nella chiesa del Desco con la possibilità di farne un centro parrocchiale. Egli, inoltre, è disposto ad abitare nella casa del custode, con la prospettiva di migliorala in seguito. Per realizzare questo progetto devono essere risolte in primo luogo le incertezze relative alla proprietà dell’oratorio che, all’epoca, risultava sia tra i beni del rettore Lombardi, che tra quelle del locale Seminario. Alla richiesta di don Vito Latini viene allegata la sottoscrizione degli abitanti del quartiere. Nel marzo del 1966 viene comunicato che il 10 aprile , in occasione della Pasqua, sarà eretta una nuova parrocchia di Santa Maria della Neve in località Desco che sarà affidata alla cura dell’economo spirituale, il parroco di Porto Azzurro. Il 10 aprile viene eretta la Parrocchia e il 28 agosto del 1968 il parroco dell’Immacolata di Piombino dona alla nuova parrocchia un terreno in cui costruire la Canonica e le opere parrocchiali. Questa scheda è stata compilata da Beatrice Sordini e da Isabella Gagliardi.
Cfr. variazioni diocesane.
Nel 1610 alla Cappella viene annesso un convento di frati Cappuccini. dal 1935, invece , è attestata la presenza di Frati Minori conventuali.
Il patronato di Antonio Rubino , erede di Domenico Rubino, è attestato per la prima volta nel 1873, in una visita degli Oratori Pubblici Rurali del Vicariato conservata nell’archivio diocesano di Massa Marittima. Internamente alla chiesa, una lapide del 1848 ricorda che vi fu sepolto Vincenzo Rubino, uomo che fu onesto, e di virtuoso costume, né superbì degli onori dei quali fu distinto, in Piombino, comandando le Armi nazionali, sotto il governo di Elisa [Baciocchi], di poi sedendo membro del consiglio amministrativo, Capitano de’ cacciator volontari di costa, e gonfaloniere integerrimo del Municipio per un novennio. L’oratorio era di proprietà della famiglia Parrini (peraltro esso accoglie le tombe di alcuni membri della famiglia deceduti tra 1918 e 1920) che cedette i diritti di proprietà all’Ente San Cerbone circa una ventina di anni or sono.
57025 Piombino, Province of Livorno, Italy
Madonna del Desco
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