Santuario Madonna del Carmine a Riccia: Fede, Storia e Miracoli nel Cuore del Molise
Immerso nel suggestivo paesaggio molisano, il Santuario della Madonna del Carmine a Riccia rappresenta un faro di fede e un importante luogo di pellegrinaggio. La sua storia, intrecciata con eventi miracolosi e profonde devozioni popolari, lo rende una meta imperdibile per chi desidera immergersi in un’esperienza spirituale e culturale unica.
Un Voto per la Salvezza: La Nascita del Santuario
L’origine del santuario è legata a un evento tragico: un’epidemia di colera cheFlagellò Riccia nella metà del XIX secolo. Di fronte alla sofferenza e alla paura, gli abitanti si rivolsero alla Madonna del Carmine, facendo voto di ampliare la chiesa esistente se fossero stati risparmiati dalla malattia. La loro preghiera fu ascoltata e, nel 1860, venne edificato l’attuale santuario, testimonianza tangibile della profonda fede e gratitudine della comunità. La facciata, con il suo portale in stile rococò tardo ottocentesco, reca un’iscrizione a memoria di quell’epidemia, un monito e un ringraziamento per la protezione ricevuta.
Architettura e Fede: Un’Armonia di Forme e Devozione
La struttura del santuario, con la sua pianta ottagonale allungata, è un esempio di architettura sacra che invita alla contemplazione. L’abside, situata alla fine della navata, accoglie la statua della Madonna del Carmine, fulcro della devozione popolare.
La Madonna del Carmine: Storia di una Devozione Secolare
Fin dal 1535, la venerazione alla Madonna del Carmine a Riccia si concretizzava in una pala d’altare che raffigurava la Vergine affiancata dai profeti Eliseo ed Elia, figure bibliche fondamentali nella tradizione carmelitana. In basso, erano rappresentati San Giovanni Battista, l’Arcangelo Michele e Sant’Alberto, un santo carmelitano. Questa raffigurazione rimase oggetto di culto per oltre tre secoli, testimoniando la continuità della fede e della devozione nel tempo.
Nel 1876, la pala d’altare fu sostituita dall’attuale statua, realizzata dallo scultore napoletano Luigi Caputo in legno di tiglio. La statua raffigura la Vergine del Carmelo con il Bambino Gesù, avvolta in un vortice di nuvole da cui emergono teste di cherubini. Questa immagine, ricca di simbolismo e maestria artistica, divenne immediatamente il nuovo punto focale della devozione mariana nel santuario.
Tesori di Fede: Gli Ex Voto e le Corone
Un tempo il santuario custodiva una ricca collezione di ex voto, offerte votive donate dai fedeli in segno di ringraziamento per grazie ricevute. Purtroppo, durante alcuni lavori di ristrutturazione, questi preziosi oggetti andarono perduti. Tuttavia, il tesoro del santuario conserva ancora oggi due corone in oro, utilizzate per adornare la Madonna e il Bambino durante la festa annuale, simboli tangibili della devozione e dell’amore dei fedeli.
Miracoli e Grazie: La Testimonianza della Fede Popolare
Le memorie dell’arciprete Nicola Sedati tramandano una serie di miracoli avvenuti presso il santuario, soprattutto guarigioni inspiegabili e scampati pericoli. Queste testimonianze, custodite nella memoria collettiva della comunità, rafforzano la fede e l’importanza del santuario come luogo di intercessione divina.
Un Santuario con una Storia Complessa
La storia del santuario è stata segnata da momenti di difficoltà. Dopo la cacciata dei Carmelitani e la morte dell’arciprete che ne curava la spiritualità, la chiesa fu abbandonata. Fu il cardinale Orsini, arcivescovo di Benevento, a intervenire con generose offerte per riaprire il santuario al culto. Dal 1653 fino alla prima guerra mondiale, la cura spirituale fu affidata al clero secolare. Successivamente, le autorità locali sentirono la necessità di insediare un ordine religioso e ottennero la presenza dei Cappuccini per quattro anni.
Un Cammino di Fede e (Forse) di Avventura: alla Scoperta di Riccia e dei Suoi Tesori
La visita al Santuario Madonna del Carmine può essere un’occasione per apprezzare anche il borgo di Riccia e i suoi dintorni. Oltre alla visita al santuario, l’occasione potrebbe essere propizia per esplorare il paese e le campagne alla ricerca di piccole cappelle votive o antiche edicole sacre, testimonianze di una fede radicata nel territorio. Chi è dotato di spirito di ricerca e predisposizione all’avventura potrebbe provare a cercare notizie più precise sugli ex voto perduti, magari consultando gli archivi parrocchiali o intervistando gli anziani del paese.
La storia degli ex voto, purtroppo andati perduti, potrebbe celare aneddoti e storie di fede commoventi, degne di essere riscoperte e tramandate. Chi è interessato alla storia locale e alle tradizioni popolari potrebbe approfondire la figura dell’arciprete Nicola Sedati e le memorie dei miracoli avvenuti presso il santuario, cercando di ricostruire il contesto storico e sociale in cui si sono verificati.
1, Piazza S. Giuseppe Marello, Riccia, CB 86016, 86016 Riccia CB, Italy