Il santuario corrisponde alla cappella a sinistra dell’altar maggiore della chiesa parrocchiale di San Pietro del Gallo. E’ dotata di un altare ottocentesco al di sopra del quale si trova la venerata statua della Madonna col Bambino.Descrizione: Statua raffigurante la Madonna in maestà seduta su un trono dal sedile asimmetrico; tiene il Bambino seduto sul ginocchio sinistro, mentre il braccio destro è flesso; per analogia con altri esemplari affini, immaginiamo che tenesse in mano un frutto. Maria indossa un manto di colore blu scuro con un delicato disegno a fiorellini, che le copre il capo a guisa di velo; esso è fermato sulla fronte da una fascia dorata con decorazioni policrome; i restauri hanno rivelato che la testa era predisposta per una corona, ormai perduta. Il mantello, che copre il vestito rosso cupo, scende con profonde pieghe verticali fino ai piedi ed è orlato da un bordo a frange. L’incarnato è tenue e rosato sulle gote, il naso piuttosto grosso e schiacciato, le labbra sottili e lo sguardo dolce e materno, anche se fisso verso lo spettatore. Nel complesso la figura è un po’ tozza a causa del collo robusto e poco femminile e dei tratti pronunciati, ma il volto affascina. Il Bambino non è in posizione rigidamente frontale, ma leggermente voltato verso sinistra, direzione in cui volge anche lo sguardo. Gesù porta i capelli biondi, mossi e lunghi fin sotto le orecchie; indossa una tunica che scende formando pieghe tra le ginocchia e lasciando scoperti i piedini. Il retro della statua è piatto e non lavorato, segno che in origine era addossata a una parete. La statua fu trafugata nel 1986 e recuperata nel 1988. Affidata, per il pessimo stato di conservazione, in custodia giudiziaria alla Soprintendenza, fu restaurata con procedura d’urgenza nel 1988 ed è ora collocata nella parrocchiale di San Pietro del Gallo, nella cappella a sinistra dell’altar maggiore, in una nicchia a circa tre metri d’altezza, riparata da un vetro e controllata da sistema di sicurezza. Prima dell’intervento di recupero, l’opera si presentava in pessime condizioni. Il restauro (1988 – 1989, laboratorio Nicola, Aramengo d’Asti) ha provveduto al consolidamento del supporto ligneo, al fissaggio degli strati di colore e di preparazione più antichi, alla rimozione dei rifacimenti che ne avevano pregiudicato la lettura. La maggior parte di tali modifiche risale al secolo scorso, ma pare che alcune siano state apportate all’inizio del ‘900. Il restauro ha rilevato, inoltre, l’esistenza di un intervento trecentesco. Scartate i leggendari racconti che la volevano già esistente e venerata al momento della fondazione di Cuneo (1198), non è possibile formulare ipotesi sulla datazione della nostra opera sulla base di fonti documentarie medievali; sulla base di un’analisi stilistica è possibile datare quest’opera tra il 1280 e il 1290. La statua fu ritrovata sotto le rovine della cattedrale nel 1744, durante gli scavi per il restauro della chiesa. Considerata come un tesoro più che altro per la sua antichità e perché davanti ad essa si erano inginocchiate migliaia di persone per avere grazie in tempi burrascosi, fu donata dagli amministratori comunali alla fam. Pascal d’Illonza in riconoscenza dei molti benefici recati alla città. Entrata in uso: nell’anno 1811 Immagine: Statua
Raccolta di ex voto: No
Nel 1807, il conte Luigi Enrico Pascal, proprietario dei terreni circostanti il paese di San Pietro del Gallo, decise di offrire al culto pubblico la statua duecentesca della Madonna col Bambino, donatagli dalla città di Cuneo, e si impegnò a erigere a sue spese una cappella in cornu Epistolae, dotandola dell’arredo necessario.
Sull’altare ligneo che conserva la statua della Madonna è scritto con caratteri capitali dorati: ALTARE PRIVILEGIATUM PERPETUUM – DECRET. LEONIS XII 1° SEPT. 1827.
Sebbene la costruzione della cappella sia stata voluta dalla famiglia Pascal d’Illonza, il patronato della stessa è sempre spettato alla parrocchia.
12100 San Pietro del Gallo CN, Italy
Madonna del Buon Rimedio
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