Tra il 1960 e il 1970 si provvide a ricostruire gli originali muri di recinzione del cortile, poiché in stato pericolante, a ripristinare le antiche cumbessias e a ricostruirne ex novo un ramo sul lato sinistro.Descrizione: Simulacro raffigurante la Vergine col Bambino realizzato a Roma da artista sconosciuto tra il 1698 e il 1700 e modellato impastando ossa polverizzate di Martiri che il Pirella, commissionario dell’opera, fece riesumare dal cimitero romano di Lucina. Entrata in uso: tra l’anno 1700 e l’anno 1714 Immagine: Statua Reliquia: Ossa
Ubicazione originaria del Santuario: Le guide al santuario confermano, pur non esplicitamente, che una parte si trovava nella cappella detta del Camerino e un’altra parte in alcune urne conservate sotto l’altare. Note sulla raccolta: Non è possibile fornire una pur labile definizione temporale degli oggetti poiché chi attualmente li custodisce non ne consente la visione. Tipologia degli ex voto: Oggetti di oreficeria, Protesi vere o rappresentate, Oggetti vari Conservazione attuale: Sono custoditi personalmente dal parroco del santuario.
Si tratta di una supplica che il fondatore del santuario rivolse nel 1717 al Vicario Generale del Capitolo arborense, per ottenere, secondo i Canoni della Chiesa, il riconoscimento dei miracoli operati dalla Vergine negli anni che intercorsero tra il 1703 e il 1716.
L’edificazione delle strutture fondamentali del santuario superiore e inferiore o cripta fu compiuta tra il 1702 e il 1708, ma il completamento della struttura in tutte le sue parti fu più lento (il primo fu consacrato nel 1714, il secondo nel 1730). Il santuario è tutt’ora in uso.
F. DIANA, Le leggende di fondazione dei Santuari nella tradizione e nella religiosità popolare, Grafica del Parteolla, Dolianova, 1997, pp. 10-11. Si racconta che il carro su cui viaggiava il simulacro, giunto davanti alla chiesa della SS. Trinità, si sia arrestato per la ferma ostinazione dei buoi a non procedere oltre: attraverso gli animali la Madonna sceglieva da sé il luogo in cui costruire il santuario.
17/9/1702: inizio dei lavori di edificazione del santuario; 10/6/1705: istituzione della Confraternita dei Dieci Beneplaciti; 15/5/1714: consacrazione del santuario superiore; 18/6/1730: consacrazione del santuario inferiore; 29/9/1945: il santuario diviene parrocchia.
L’indulgenza plenaria fu concessa da Pio IX nel settembre del 1851. L’epigrafe commemorativa presente all’interno dell’edificio riporta la data dell’1 settembre, mentre la pergamena papale contenente l’indulgenza stessa reca la data del 9 settembre.
La dipendenza giurisdizionale dalla massima autorità diocesana è entrata sovente in attrito con il fatto che il santuario fu ed è amministrato e curato dall’Ordine Minoritico che tende a riconoscersi nell’organizzazione per Provincie.
Fin dalla fondazione del santuario, e anche dopo l’erezione a parrocchia dello stesso, la cura spirituale è stata prerogativa dei frati che abitavano e abitano il convento e ne amministrano i beni.
Ebbe nome Confraternita dei Dieci Beneplaciti o delle Virtù di Maria Vergine col titolo di Santa Maria dei Martiri, operò ufficiosamente fin dal 1703 e possedette carattere laico aperto a persone di ambo i sessi. Cadde in disuso in data imprecisata.
Piazzale dei Martiri, 08023 Fonni NU, Italy
Madonna dei Martiri
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