L’Inviolata di Riva

Il santuario di Santa Maria Inviolata, orientato a est, sorge a Riva del Garda. Fu edificato in stile barocco tra il 1603 e il 1609, attorno ad un’immagine sacra dipinta verso il 1600, per volere del conte Giannangelo Gaudenzio Madruzzo e con il sostegno del vescovo Carlo Gaudenzio Madruzzo. Il prospetto principale, aperto da un portale architravato con frontone triangolare, ripreso dai due prospetti laterali. Sul corpo dell’edificio a sezione quadrata si innesta un tiburio ottagonale. Il campanile, isolato rispetto al corpo di fabbrica dell’edificio, dotato di due celle campanarie e concluso da un cupolino. Internamente, l’aula ottagonale scandita da paraste composite, tra le quali si inseriscono arcate a tutto sesto, dove si aprono quattro cappelle semicircolari, i tre ingressi e il presbiterio. L’aula coperta da un tamburo ottagonale dove si innesta una cupola a spicchi. Il presbiterio, rialzato su un gradino, voltato a botte. Una ricchissima decorazione a stucco del lombardo Davite Reti nei colori del bianco, dell’oro e del bronzo avvolge totalmente l’aula, la cupola ed il presbiterio; tra gli stucchi si inseriscono affreschi di Martino Teofilo Polacco e dipinti ad olio di Pietro Ricchi.Chiesa-santuario con annesso convento; tra il 1641 e la prima guerra mondiale esistita un’altra chiesa, dedicata a Sant’Anna, pure in forma ottagonale, sul margine orientale del podere contiguo al cenobio.Descrizione: Affresco di Bartolomeo Mangiavino di Sal rappresentante la Madonna con il Bambino e i santi Sebastiano e Rocco (XVI sec.) Entrata in uso: tra l’anno 1500 e l’anno 1611 Immagine: Dipinto
Raccolta di ex voto: Dato non disponibile
Manoscritto di Isidoro Gagliardo, a suo tempo custodito nell’archivio del convento dei Gerolimini, disperso dopo la soppressione del 1809. Cfr G.B. Sajanello (rettore generale dell’ordine dei Gerolimini), Historica Monumenta Ordinis Sancti Hyeronimi Congregationis B. Petri de Pisis, III, p. 403, Padova 1762.
1600&nbsp;&nbsp;(preesistenze intero bene)<br><br>L’erezione della chiesa connessa alla grande devozione popolare nei confronti di un’immagine sacra dipinta verso il 1600, all’interno di una nicchia muraria, raffigurante la Madonna con Bambino tra i Santi Rocco e Sebastiano ed attribuita a Bartolomeo Mangiavino da Sal.Edicola con affresco di Bartolomeo Mangiavino di Sal rappresentante la Madonna con il Bambino e i santi Sebastiano e Rocco (anno 1600), poi incorporata nel santuario, completato nel 1609. Alcuni miracoli avvenuti nel 1601 davanti al capitello diedero inizio alla devozione: un bambino, Giovanni Brusaferri, caduto da un carro e rimasto quasi morto, disteso sulla nicchia del capitello si salv; Giacomina figlia di Martino Bulla venne guarita dalle conseguenze di una caduta da un ballatoio; altri miracolati un uomo e un ragazzo, Pietro Nicoletti dalle valli del Noce. In seguito a questi fatti venne costruito il santuario. In un registro del notaio Giorgio Sacchi da Riva (inizio XVII sec.) vi un elenco di donazioni al santuario. Registro di offerte compilato dal sac. Giovanni Miotti 1602-1603. Aggregata alla Basilica Lateranense 23 settembre 1696 (privilegio di papa Innocenzo XII per interessamento dell’arciduca d’Austria Giuseppe) e arricchita dei privilegi e delle indulgenze a quella spettanti. 1877-1964 santuario annesso all’Istituto delle Figlie del Sacro Cuore di Ges; la cura pastorale affidata alla parrocchia. Prendono possesso nel 1817; convento soppresso nel 1849. chiamati da Gian Angelo Madruzzo; convento soppresso dal Regno Italico napoleonico nel 1809. Dopo l’estinzione della famiglia Madruzzo (1658) non rilevabile alcun patronato.

Viale Roma, 50, 38066 Riva del Garda TN, Italy


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