Costruzione a navata unica di forma ottagonale con due campanili gemelli, anch’essi ottagonali. Il soffitto della navata si apre in una piccola cupola. La facciata alquanto spoglia ha un bel portale in pietra bianca.Descrizione: L’affresco raffigurante la Madonna con il Bambino e la scritta Ave Regina Caelorum è opera di un non identificato mastro Giulio da Este. Originariamente il dipinto si trovava sul muro di confine di una proprietà privata, ma, per la pressione popolare, seguita alle notizie di fatti prodigiosi, venne isolato e incorporato nella chiesa, eretta appositamente per accoglierlo, sopra l’altare. Sembra che il proprietario del podere avesse fatto dipingere questa immagine nel 1626. Entrata in uso: nell’anno 1639 Immagine: Dipinto
Note sulla raccolta: Il primo ex-voto risale al 1639 ed è donato dallo stesso primo miracolato che diede origine alla devozione. Una delle 15 lamine conservate è datata 1759. Le lamine a sbalzo argentate narrano i miracoli o riproducono le parti del corpo sanate. Tipologia degli ex voto: Tavolette o lamine con iscrizioni Conservazione attuale: In una teca esposta sulla parete sinistra del presbiterio, accanto all’altare.
In un codice conservato presso l’Archivio della Curia Vescovile di Padova si fa riferimento ad un numero ben preciso (125)di avvenimenti straordinari registrati tra il 1649 e il 1650.
Viene concessa l’indulgenza verso la fine del XVIII secolo a quanti avessero visitato la chiesa nella prima domenica di maggio. Il Comune elegge tre cittadini che hanno il compito di occuparsi della chiesa e di amministrarne le rendite. Il proprietario del brolo che donò un campo di terra affinchè si costruisse l’oratorio attorno all’immagine miracolosa ritratta sul muro di confine delle sue proprietà in Este, chiese in cambio il giuspatronato perpetuo per sè e i suoi eredi. Questo gli verrà però tolto già nel 1643 dalla Magnifica cominità di Este.

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