Beato Nunzio Sulprizio

Il santuario dedicato al Beato Nunzio Sulprizio collocato sul punto pi alto di Pescosansonesco, ancorato alla roccia, ed ingloba la fonte miracolosa di Riparossa dove il Beato si recava a sciacquare le ferite. La roccia quindi genera la chiesa facendo da sfondo all’altare. L’aula esagonale, lo spazio alto ed imponente. Esternamente l’edificio sembra estraniarsi dal contesto montano del paese, tuttavia arrivando dalla strada si comprendono le intenzioni dell’architetto di seguire il profilo stesso della montagna.La chiesa a navata unica.Descrizione: La statua, che riproduce le sembianze del beato dormiente, conservata in un’urna in bronzo dorato. Le reliquie del beato sono riposte in una cavit della statua di materiale plastico. Prima del 1965, anno della traslazione dei resti del beato, veniva usato nella processione un quadro che raffigurava il giovane Nunzio. Entrata in uso: nell’anno 1965 Immagine: Statua, Dipinto Reliquia: Ossa
Tipologia degli ex voto: Tavolette o lamine con iscrizioni, Oggetti di oreficeria, Protesi vere o rappresentate, Oggetti vari, Fotografie, Altro
In una edizione a stampa sono state raccolte le testimonianze di due miracoli, approvati con decreto di Giovanni XXIII nel corso del processo di canonizzazione il 7 marzo 1963.
1890&nbsp;-&nbsp;XIX&nbsp;(edificazione preesistenza)<br><br>Nella seconda met del 1800, presumibilmente nel 1890, venne edificata una prima cappella sul luogo dove il Beato Nunzio Sulprizio si recava spesso per rinfrescare la ferita con l’acqua di Riparossa e pregare.Nunzio Sulprizio, giovane originario di Pescosansonesco, rimasto orfano e di salute cagionevole, fu cresciuto dallo zio materno, ma questo lo costrinse ad un duro lavoro. Ben presto una piaga sul collo del piede non curata degener fino ad andare in cancrena. Il giovane era pertanto costretto, per lenire le ferite, a lavare ripetutamente le bende e le lacerazioni nelle acque di Riparossa, per questo motivo in questa localit, oggi, sorge il santuario. Il beato Nunzio morto a Napoli nel 1836, fu sepolto nella chiesa di San Sebastiano.Nel 1874 la Curia Arcivescovile di Napoli dispose il trasferimento del corpo presso la chiesa di San Michele a Portalba, dove rimase fino al 1936. In occasione del centenario della morte, le spoglie del beato furono trasferite nella Chiesa di Maria Avvocata sempre a Napoli. Nel 1965 l’arcivescovo di Napoli don al vescovo di Pescara-Penne una parte delle reliquie del beato. Queste, sigillate in un cofanetto di argento, furono collocate nella attuale statua, e venerate per alcuni giorni nella cattedrale di San Cetteo. Il 4 maggio 1965, le reliquie furono trasferite a Pescosansonesco e collocate presso il santuario di Riparossa. Indulgenza plenaria concessa in occasione dell’anno giubilare del 2000. La sede diocesana di Penne nel 1949 stata trasferita a Pescara con il nome di diocesi Pescara-Penne.

Chiesa, 91, 65020 Pescosansonesco Vecchio PE, Italy


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