Beata Vergine della Purità

Cappella laterale semplice preesistente in cui l’immagine venne posta nel 1856. Nel 1905 la cappella-santuario venne rimessa a nuovo e abbellita da un altare di marmo.Descrizione: La tela (49×10 cm) di anomino rappresenta al naturale il busto della Madonna la quale si vede un po’ di profilo; tiene la testa inchinata, gli occhi bassi, le mani giunte al petto. La veste rossa che indossa non si scorge che al petto e ai polsi, essendo il resto del busto coperto da un manto bleu-verdastro. Dalla testa scende fin sulle spalle un bianco velo finemente piegato, che nasconde parte della fronte. La Vergine è in atteggiamento di preghiera. La testa riprende con cura una immagine della Vergine dipinta dal Sassoferrato; le mani sono riprese con minor esattezza da un’altra immagine dello stesso autore. Entrata in uso: nell’anno 1855 Immagine: Dipinto
Raccolta di ex voto: No

Nell’anno 1855, il timore per il colera spinse alcuni parrocchiani a chiedere al parroco un triduo alla Madonna. L’immagine esposta sull’altar maggiore per la prima volta alla venerazione pubblica in un triduo nel luglio del 1855, era proprietà di Pietro Liverani, padre del Parroco don Giovanni. L’immagine rimase sull’altar maggiore dal luglio 1855 fino alla quaresima del 1856. Fu poi trasferita nella piccola cappella laterale al posto del quadro di San Giovanni Battista, che si appese in coro alla parete opposta alla sagrestia. La chiesa, che era stata rifatta nel Seicento, tra il 1903 e il 1904 venne dotata di una nuova facciata in stile neogotico. L’immagine della Madonna venne posta entro una residenza di belle forme architettoniche, nel 1905 la cappella-santuario venne rimessa a nuovo e abbellita da un altare di marmo. L’attrattiva del centro di culto venne scemando dopo la seconda guerra mondiale, e all’inizio degli anni ’80, dopo la morte dell’ultimo parroco, la stessa cura pastorale della parrocchia venne affidata a sacerdoti delle parrocchie limitrofe. Oggi non è più santuario. La parrocchia nel 1855 contava 370 anime. Nel 1896 il parroco D. Vincenzo Tasselli, istituiva una Pia Congregazione intitolata alla Beata Vergine della Purità e a Santa Margherita protettrice della parrocchia. Ad essa erano aggregate le zitelle della parrocchia. Composto il regolamento ed approvato dalla Curia faentina con decreto 11 novembre 1896, la Pia Unione fu aggregata alla prima primaria di Roma del Collegio Romano (decreto 20 novembre 1896) ed il giorno 8 dicembre accolse in essa le prime giovani in numero di 45. Nel 1905 le aggregate erano più di 100. Queste giovani nel 1° cinquantenario (1905) in adunanza straodinaria indetta dal parroco Tasselli (11 dic. 1904) a voti unanimi stabilirono di fare a proprie spese un altare di marmo che veniva collocato nella cappella della Beata Vergine della Purità. Oggi tale Pia Unione non esiste più. BIBLIOGRAFIA – Oltre ai testi specificamente dedicati a questo luogo di culto si rinvia ad alcuni repertori significativi che presentano sezioni relative al santuario. – ARTICOLO IN MISCELLANEA – Pezzoli Stefano, ‘Repertorio generale dei Santuari in Emilia Romagna’, in Arte e Santuari in Emilia Romagna 1987, pp. 179 – 239. (Per la diocesi di Faenza Modigliana sono descritti i seguenti santuari: Beata Vergine della Purità).

Via Modigliana, 125, 48018 Faenza RA, Italy


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