Nel Seicento il piccolo santuario fu ampliato; la facciata fu portata fino al bordo della strada principale, mentre la zona più antica dell’edificio era compresa nell’area del presbiterio. L’esterno ha una semplice facciata inquadrata da due paraste d’angolo, sormontata dal timpano, al centro del quale c’è lo stemma mariano. La struttura secentesca del santuario è stata modificata in questo secolo con l’aggiunta di due cappelle: ad ovest la cappella d’ingresso eretta nel 1945; ad est la cappella del voto dedicata alla Madonna di Fatima, donata in memoria del figlio, dalla madre di don Giuseppe Boselli, morto in un incidente stradale nel 1957. L’interno è a navata unica, coperto a botte.Descrizione: Sul pilastro, dove era avvenuta la miracolosa manifestazione, venne affrescata l’immagine della Vergine che allatta il Bambino (sec. XV). Il pilastro fu in seguito rivestito di marmo ed intorno ad esso fu costruita la cappelle. Entrata in uso: tra l’anno 1380 e l’anno 1420 Epifania: L’origine del santuario risale alla fine del XIV secolo, in seguito all’apparizione della Madonna ad una giovane sordomuta, poi prodigiosamente guarita. Immagine: Dipinto
Ubicazione originaria del Santuario: Alle pareti della chiesa Tipologia degli ex voto: Tavolette dipinte, Oggetti di oreficeria Rinvio a pubblicazioni o descrizioni a stampa: Artocchini Carmen, Folklore piacentino, Piacenza 1971. Artocchini Carmen, ‘Le tavolette ex-voto. Proposta per un censimento nel Piacentino’, in Cultura piacentina tra Sette e Novecento. Studi in onore di Giovanni Forlini, Piacenza 1978, pp. 263-269.
L’origine del santuario risale alla fine del XIV secolo, in relazione all’apparizione della Madonna ad una giovane sordomuta, poi prodigiosamente guarita. In seguito una congregazione laica – detta dei Fabbricieri – si impegnò per edificare un piccolo tempio intorno all’antico pilastro sul quale aveva avuto luogo la manifestazione. Sul pilastro un ignoto artista del Quattrocento aveva affrescato un’immagine della Madonna nell’atteggiamento di allattare il Bambino. Il pilastro fu in seguito rivestito di marmo ed intorno ad esso fu costruita una cappella. Dopo la visita pastorale del vescovo Claudio Rangoni (1615), si diede inizio alla costruzione di una nuova chiesa per sostituire la cappella precedente ormai insufficiente ad accogliere i numerosi fedeli. I lavori si protrassero per tutto il Seicento.
L’origine del santuario risale alla fine del XIV secolo, in seguito all’apparizione della Madonna ad una giovane sordomuta, poi prodigiosamente guarita.
Agli inizi del Novecento, dal vescovo Giovanni Maria Pellizzoni.
29010 Gragnano Trebbiense PC, Italy
Beata Vergine del Pilastro
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