Madonna delle Grazie

Piccola chiesa di campagna a navata unica, probabilmente sorta intorno ad una preesistente edicola della Madonna; tracce di questa permangono in una parete dell’attigua sacrestia. Pochi anni fa la chiesa è stata completamente restaurata ed ora è in ottime condizioni. Ogni sabato pomeriggio viene celebrata la messa.Descrizione: Affresco posto dietro l’altare raffigurante la Madonna che tiene sul ginocchio sinistro il Bambino. Entrata in uso: nell’anno 1825 Immagine: Dipinto
Raccolta di ex voto: Dato non disponibile Ubicazione originaria del Santuario: Dentro la chiesa Tipologia degli ex voto: Tavolette o lamine con iscrizioni, Oggetti di oreficeria, Figurine antropomorfiche, Fotografie

Secondo la tradizione locale sul luogo era presente una chiesa preesistente risalente almeno alla metà del XIV sec. In occasione della visita pastorale del 12 agosto 1857, il sacerdote traccia brevemente la storia di questo santuario mariano e descrivendo la chiesa nota l’immagine dipinta della Beata Vergine, ancora visibile nonostante sia stata per molto tempo esposta alle intemperie. Era usanza da parte dei giovani pastori del luogo deporre fiori ai piedi dell’immagine della Madonna; si racconta anche un prodigio ricevuto da una donna, che dopo aver partorito, non aveva il latte necessario per sfamare il bambino. Vedendo l’immagine, pregò con intimo affetto chiedendo la grazia della ricomparsa del latte; prese dei calcinacci dai piedi dell’immagine e mischiandoli all’acqua di una vicina fontana, deglutì la mistura ed immediatamente si compì il miracolo. La fama di questo prodigio attrasse molti fedeli ed in seguito altri se ne verificarono, provocando un nutrito concorso di fedeli da ogni parte del territorio. Vennero offerte tavole votive in argento poi appese all’immagine e affluirono ingenti donazioni in denaro con i quali fu possibile edificare la chiesa e costruire l’altare principale. La fabbrica iniziò ad operare nel 1820 ed ebbe termine il 17 settembre 1825, con la visita ufficiale del vescovo di Gubbio Vincenzo Massi, che solennemente incoronò l’immagine con corona in argento cosparsa di pietre preziose. Anche durante la costruzione dell’edificio si verificò un prodigio straordinario. Per la calce della muratura era necessaria una ingente quantità di acqua, ma dal momento che scarseggiava sul luogo il muratore esasperato disse: . Subito sgorgò un copioso rivolo che ancora oggi dona abbondante acqua, estremamente opportuna anche per scacciare le malattie. Il 25 settembre 1827 con le numerosissime elemosine si poté erigere anche la sacrestia. Ancora oggi i fedeli della zona hanno in gran considerazione il santuario, nelle cui vicinanze è presente anche la fontana da cui sgorga l’acqua miracolosa della tradizione. Si racconta anche un prodigio fatto ad una donna che dopo aver partorito non aveva il latte necessario per sfamare il bambino. Vedendo l’immagine pregò con intimo affetto chiedendo la grazia della ricomparsa del latte; inoltre prese dei calcinacci dai piedi dell’immagine e mischiandoli ad acqua presa da una fontana vicina deglutì la mistura e si compì il miracolo immediatamente. La fama di questo prodigio attrasse molti fedeli e si moltiplicarono i prodigi, come attestato dal concorso di fedeli da ogni parte del territorio. Vennero offerte tavole votive in argento che venivano appese all’immagine, come d’altro canto affluirono ingenti donazioni in denaro che permisero la edificazione della chiesa e la costruzione dell’altare principale. Attualmente il parroco di Costacciaro è un frate dell’ordine dei Minori Conventuali.

Via Federico da Montefeltro, 06024 Gubbio PG, Italy


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