Descrizione: Busto in argento dorato di San Gennaro, opera dei maestri orafi Etienne Godefroid, Guillaume de Verdelay e Milet d’Auxerre, donato da Carlo II d’Angiò nel 1305. Il cranio del Santo, racchiuso nel busto in argento dorato ed il sangue coagulato del Santo conservato in ampolle in un reliquario d’argento, opera di Aniello Treglia(1667-1671. Immagine: Altro Reliquia: Oggetti specifici, Sangue
E’infatti del 13 gennaio 1527, anniversario della traslazione delle ossa di San Gennaro da S. Maria di Montevergine in Napoli, il voto dei napoletani, colpiti dalla peste e dalla guerra, di erigere nel Duomo di Napoli una nuova cappella dedicata al Santo per impetrare la sua intercessione. Alla presenza di Donato, vescovo di Ischia, vicario del cardinale arcivescovo di Napoli, per mano del notaio Vincenzo de Bonis, venne redatto un documento nel quale gli eletti della città di Napoli deliberarono di spendere diecimila ducati per la costruzione della cappella e mille ducati per il tabernacolo. Fino ad allora il Tesoro vecchio era stato custodito nell’antica Cappella del Tesoro vecchio, situata nella torre all’entrata del Duomo, cui si accedeva attraverso una scala stretta e scomoda con disagio dei pellegrini e dei visitatori. La Cappella del Tesoro Vecchio non fu più ritenuta pertanto sufficientemente capace e degna di conservare le reliquie del santo, nonostante il restauro voluto dalla viceregina Maria di Toledo, moglie del duca d’Alba.
San Gennaro
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