Madonna dell`Oriente

Il Santuario della Madonna dell’Oriente risalente nel XIV secolo collocato a circa 3 km dal centro abitato di Tagliacozzo, su un colle che domina la vallata del fiume Imele. L’impianto religioso si compone di due corpi di fabbrica trasversali tra loro, la chiesa , con asse nord-ovest sud-est, a pianta irregolare, e il convento a pianta rettangolare. L’interno si divide in tre navate, scandite da pilastri cruciformi con abside poligonale. L’irregolarit della pianta nasce dalla navata sinistra che risulta pi stretta vicino all’abside e molto pi larga verso l’ingresso, mentre la navata centrale e quella di destra sono regolari. In ciascuna navella insitono due altari dei quali gli ultimi due sono preceduti da un arco trionfale. Due coretti laterali e prospiciente la navata centrale definiscono il discorso compositivo della zona absidale mentre, sulle pareti superiori della stessa navata sono dipinte le scene di S. Francesco. Un campanile, di forma quadrangolare, molto alto, definisce la parte absidale.Nel 1896 la chiesa sub importanti trasformazioni architettoniche. La volta centrale, molto bassa, fu sopraelevata. L`altare maggiore, l`abside e il coro furono conservati, il corpo della fabbrica fu ricostruito e furono aggiunte altre due cappelle in stile rinascimentale. La chiesa ha subito in seguito ulteriori rifacimenti.Descrizione: L`immagine, in stile bizantino, dipinta a guazzo su fondo azzurro cupo utilizzando un supporto di cedro. La Vergine, vestita all`orientale, seduta su una panca con basso schienale dipinto a grate. Sul capo ha una sorta di cuffia bianca listata in rosso, la veste rosso cupo, il manto turchino, una cinta scura le cinge i fianchi. Con la mano sinistra poggiata sul petto stringe un piccolo globo, con la destra sostiene il Bambino che, ritto, poggia il piede sinistro sulle ginocchia della Madre. Il quadro posto sull`altare maggiore ai cui lati si osservano due grandi affreschi i quali sono copia di quelli che prima erano sulle pareti di destra e di sinistra sotto la cupola e che furono abbattute per fare sorgere i due coretti del presbiterio. Entrata in uso: tra l`anno 700 e l`anno 799 Immagine: Dipinto
Note sulla raccolta: Nel 1965 stato organizzato, con l`approvazione del superiore P. Igino Taglione, un museo contenente vari reperti anche di origine orientale. La disposizione si articola su linee tecniche: statuaria, iconografica, archeologica, archivistica, numismatica, filatelica, artigianato orientale e moderno e oggetti vari. Tra questi c` un crocifisso donato da Bernardino Falconio di Pescocostanzo, cancelliere regio in Tagliacozzo. Tipologia degli ex voto: Tavolette dipinte, Oggetti di oreficeria, Oggetti vari, Altro

XIII&nbsp;-&nbsp;XIV&nbsp;(preesistenze intero bene)<br><br> I pi antichi documenti in cui viene citata la chiesa di S. Maria de Orienna risalgono ai primi del XIV secolo, ma le origini dovrebbero essere ben pi antiche, come prova la stessa icona, risalente almeno alla prima meta del sec. XIII. Secondo la tradizione, I’immagine sarebbe scampata alla furia iconoclasta di Leone III Isaurico e giunta miracolosamente in Italia. Purtroppo di tali tempi lontani non e rimasta altra traccia, a parte l’icona stessa, tali e tanti sono stati gli interventi di ristrutturazione.Secondo la tradizione in origine il quadro della Madonna fu posto in una modesta e rozza casupola che serviva come ricovero dei pastori e dei viandanti. In seguito, non potendo contenere il numero sempre pi crescente di fedeli, fu abbattuta e costruita una chiesa pi grande dove furono erette alcune camerette per l`abitazione del sacerdote e come eventuale ricovero per i forestieri. Il municipio di Tagliacozzo, nelle camere costitu per qualche tempo anche un ospizio per i sacerdoti che avevano la custodia del santuario. Secondo la tradizione l`origine di questo santuario risale al periodo della persecuzione iconolasta di Leone III che credeva di reprimere l`idolatria con la distruzione delle immagini sacre. Mentre esse ardevano in una piazza di Bisanzio, due militi originari di Tagliacozzo ne trafugarono una e la portarono nelle vicinanze del loro paese. Qui, di notte, mentre i due riposavano l`effigie sprigion una luce che richiam l`attenzione dei pastori che custodivano il bestiame in quelle zone. Trovata l`immagine, i pastori la portarono nel paese. Il mattino seguente la ritrovarono nel posto su cui si erano fermati i due soldati. L`evento prodigioso fu interpretato come la volont della Vergine di essere venerata in quel luogo. Il sacerdote Giuseppe Gattinara, amministratore del santuario, nel 1876 ottenne dal vescovo dei Marsi Mons. Federico De Giacomo l`approvazione della regola di fondazione della confraternita della Beatissima Vergine Maria Orientale di Tagliacozzo.(Cfr. Fondo C/88 fascicolo 2029). Il santuario presenta molte indulgenze, plenarie e parziali. Esse sono: l`indulgenza plenaria ogni domenica del mese, l`indulgenza plenaria concessa dal sommo pontefice Pio VII il 20 aprile 1815, l`indulgenza tutte le domeniche di maggio e nella domenica compresa entro l`ottava della nativit di Maria, in occasione della quale si celebra la festa dell`Oriente. (Cfr. Gattinara Giuseppe, Monografia sull`antica e prodigiosa immagine di Maria Santissima di Oriente, pp.23-24). I francescani accettarono il servizio religioso dietro proposta del municipio di Tagliacozzo. Dalla copia dell`atto di contratto, redatto in tre fogli e conservato nell`archivio conventuale, emergono i seguenti elementi: il primo accordo per la concessione in affitto della chiesa, della fabbrica e del terreno annesso fu preso il 13 luglio 1894; il contratto fu stipulato il 1 luglio 1895 tra il comune di Tagliacozzo e la provincia romana di San Bernardino da Siena degli Abruzzi rappresentata dal provinciale P. Angelo Sonsini; il contratto, con decorrenza dal 1 gennaio 1896, prevedeva la durata di 29 anni e il successivo rinnovo di altri 29 anni, qualora non vi fosse stata alcuna disdetta da ognuna delle due parti. Ai frati spetta, fra gli altri, il merito di aver costruito un collegio per accogliere i ragazzi aspiranti allo stato religioso. I padri Passionisti ebbero la cura del santuario, ma nel 1863 con la morte del vescovo Michelangelo Sorrentino e le soppressioni religiose, tale cura venne interrotta. Presso l`archivio della diocesi si conserva un documento dell`anno 1857 in cui si comunica al vescovo l`autorizzazione per lo stabilimento dei padri Passionisti nella casa dell`Oriente e nel vicino comune di Tagliacozzo. (Cfr. fondo C/81 fascicolo 1650) In tale occasione furono effettuati vari lavori di restauro e furono inventariati tutti gli oggetti presenti presso la chiesa dell`Oriente. (Cfr. ADM fondo C/81 fasc. 1651-1656). Fino alla met del secolo XIX, questo santuario era servito da un cappellano nominato dal municipio di Tagliacozzo fra i sacerdoti secolari per le sole feste di doppio precetto, e il santuario era abitato e custodito solamente da due eremiti. In seguito alle lagnanze dei fedeli la cura del santuario fu affidata ai Padri Passionisti a partire dal 1858.

Via Oriente, 148, 67069 Tagliacozzo AQ, Italy


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