Chiesa con una navata e capriate a vista, gli altari erano due: il principale aveva un dossale ligneo con la tela dipinta dal bellunese Nicolò de Stefani (1520 c. – 1599).
Verso il 1630 l’edificio venne abbattuto da una valanga ma fu rifatto nella stessa forma e consacrato il 31 luglio 1635.
Fu ricostruita o restaurata anche nel 1886 e nel 1966 dopo la disastrosa piena del Tegnas.Descrizione: Le relique comprendono diverse ossa inserite in due teche e in una cassettina di legno; entrambi i contenitori sono corredati dai sigilli dei Vescovi bellunesi. Le ossa si presentano spugnose e decomposte; si riconoscono un cranio, un osso del braccio e un altro della colonna vertebrale. Per vari secoli il corpo del Santo restò inumato a valle finché intorno al 1000 circa si decise di trasferirlo nella cattedrale di Belluno. Reliquia: Ossa
Raccolta di ex voto: Dato non disponibile
La chiesa è documentata a partire dal XIV secolo, tuttavia è probabile che preesistesse un sacello in onore del Santo, ingrandito in epoca successiva.
Una leggenda è legata alla traslazione del santo: il carro con le spoglie del Santo sul punto di lasciare l’Agordino si arrestò e non si mosse finchè parte delle ossa non venne rimandata nella valle. Solo allora le reliquie poterono essere trasportate a Belluno, dove sono conservate in Cattedrale. Un sacello sorge anche davanti alla grotta che fungeva da dimora al Santo e nelle sue immediate vicinanze zampilla una sorgente che S. Lucano avrebbe fatto scaturire per dissetare Vaza. Vaza sarebbe stata una pia donna agordina vissuta in relazione di vita e di opere con il santo vescovo; tuttavia si tratta probabilmente di un personaggio di epoca successiva, come si deduce dal nome di origine longobarda.
V sec. Arrivo di S. Lucano nella valle XIV sec. prima attestazione dell’esistenza di una cappella dedicata al Santo; XVII-XVIII, Presenza di un piccolo eremo nelle vicinanze della chiesa; 1630 c. Distruzione dell’edificio a causa di una valanga; 31 luglio 1635 Consacrazione della nuova chiesa; 1752 Spostamento del pellegrinaggio della vigilia dell’Ascensione; 1835 Concessione di indulgenze da parte di papa Gregorio XVI; 1886 Restauro totale del santuario; 1966 Devastazione del santuario da parte della piena del torrente Tegnas.
Indulgenze concesse dal papa bellunese Gregorio XVI nel 1835.
La giurisdizione fin dalle origini spettava al pievano nominato dal vescovo di Belluno e dai suoi coadiutori.
La cura spirituale era affidata ad alcuni eremiti, tra cui Bon Rossetti, un biografo del santo, i quali dimoravano in una piccola abitazione nei pressi del santuario, documentata in una Visita Pastorale del 1626 e di cui oggi restano i ruderi. Erano generalmente due e dipendevano da vari ordini religiosi. Godevano di grande rispetto tra i fedeli.
32027 Taibon Agordino, Province of Belluno, Italy
San Lucano in Valle di San Lucano
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