Madonna del Popolo e San Ceccardo in Sant`Andrea

Intorno a questo periodo si ha la fase finale della costruzione che sarà poi come la vediamo oggigiorno. La facciata è in stile romanico nella parte inferiore e gotica nella parte superiore. La parte inferiore è costituita da conci marmorei di diversa misura, listati orizzontalmente da fasce di marmo nero di Colonnata. Pregevole in facciata è il rosone in marmo bianco, incorniciato in un grande quadrato, composto da venti colonnine, ora lisce ora attorcigliate. Sul fianco si apre la porta duecentesca, mentre la parte superiore della fiancata troviamo degli archetti gotici con decorazioni fra le quali la ruota, simbolo di Carrara e la croce pisana. L’interno è diviso in tre navate, dodici colonne reggono archi a tutto sesto, mentre la navata principale è coperta da un soffitto a capriate. Il campanile a quattro piani, con semplice feritoia nel primo e finestre crescenti negli altri piani, era già ultimato nel 1282, come attesta una formella posta sotto la finestra del secondo piano.Descrizione: All’interno del duomo si trova il corpo di San Ceccardo vescovo e martire. Il corpo è custodito all’interno di una teca posta sotto l’omonimo altare. Le ossa del cranio si trovano in una testa d’argento fusa sulla maschera del Santo. Fu traslato in duomo il 10 Luglio 1609. Precedentemente si suppone fosse nella chiesa di San Ceccardo. Entrata in uso: nell’anno 1609 Reliquia: Ossa Descrizione: Immagine della Madonna del popolo che precedentemente era posta su una delle porte di Carrara, a questa Immagine sono ricollegabili diversi eventi miracolosi. Entrata in uso: nell’anno 1632 Immagine: Dipinto
Ubicazione originaria del Santuario: All’interno del duomo, sulla parete destra troviamo un ex voto del tutto particolare, ovvero un affresco dove è raffigurata la Madonna e al di sotto una giovane che sta affogando nell’Arno, riconoscibile perchè ai lati vi è dipinto il duomo e la torre di Pisa. Purtroppo non sappiamo altro data la scarsità di notizie. E’ possibile far risalire l’affresco al XV secolo. Tipologia degli ex voto: Altro Conservazione attuale: L’affresco si trova nella parete destra della chiesa ed è stato restaurato negli anni ’80.

Si cosidera data di inizio del santuario il giorno della traslazione della reliquia di san Ceccardo nel Duomo di Sant’Andrea, ciò che avvenne nel 1609. Il Duomo risale all’XI secolo: esso è già chiaramente attestato nel 1035. La leggenda di fondazione che si è potuto reperire non riguarda nè la reliquia di san Ceccardo nè la Vergine del Popolo, bensì il Duomo di Sant’Andrea. La riportiamo per completezza di informazione. Un canonico medievale affermò d’essere a conoscenza di un contratto, già appartenuto agli archivi di S. Andrea e scomparso sotto gli Estensi, secondo il quale le fondamenta primitive della chiesa furono gettate per ottemperare al voto di un insigne personaggio sbattuto dalla tempesta sulla spiaggia carrarese e salvato miracolosamente il giorno dell’Assunzione della Vergine. Mentre un manoscritto latino, racconta un fatto analogo: due nipoti di papa Lucio I, salvati da un naufragio da alcuni saraceni, ricevettero dai loro salvatori una somma d’oro come omaggio al Papa. Questi cacciato dal seggio dall’Imperatore Valeriano, fece edificare il tempio di Carrara dedicandolo alla Vergine e dando l’incarico della costruzione ai due nipoti che morirono durante i lavori al campanile. La costruzione della chiesa venne così interrotta. Quest’ultima leggenda è da considerarsi inattendibile per diversi errori storici: i saraceni non erano conosciuti sotto questo nome all’epoca dei fatti ed inoltre i campanili all’epoca non esistevano ancora. Negli Statuti di Carrara, si fanno allusioni alla Fabbrica di una nuova Cattedrale, non tanto per le funzioni del culto cristiano, ma come luogo per riunioni al fine di stipulare alleanze, paci e guerre. Questa scheda è stata compilata da Gabriele Costa. Per i santuari di Carrara si ringraziano l’Amministrazione Comunale, l’Assessore alla Cultura del Comune e il personale dell’Ufficio Cultura per laa fattiva collaborazione al censimento. Le indulgenze, estese ai fedeli che onoravano la Vergine del Popolo e san Ceccardo non furono concesse in relazione a quegli specifici culti, ma al Duomo di Carrara. Papa Urbano II nel 1088, ordina la recita dell’Ave Maria affinchè le crociate potessero andare a buon fine, Carrara aderì immediatamente, a tal fine venne concessa un’indulgenza. Nel 1335 Bernabò Visconti, vescovo di Luni ottenne da papa Giovanni XII alcune indulgenze per chi all’ora dell’Ave Maria dopo aver fatto carità all’ospedale, avesse recitato in ginocchio una preghiera alla Madonna. Questa indulgenza si trova scritta in caratteri gotici in latino su di una lapide che era collocata, dapprima sul campanile della chiesa, poi nell’atrio dell’antico ospedale di San Giacomo e Cristoforo, ora nell’atrio dell’ospedale civico. In questo periodo si parla di Diocesis Nullius, ed i Canonici di San Frediano hanno pieno potere spirituale e giurisdizionale sul territorio. Nel 1621 i Vescovi di Luni – Sarzana, incominciarono una lunga lotta per estendere la loro giurisdizione anche su questa chiesa ed il territorio. Fino al 998, la chiesa pievana di Sant’Andrea, era ufficiata a modo di cattedrale poichè vi risiedeva Gottifredo I vescovo di Luni. Il 19 Ottobre 1770, Mons. Lomellini, vescovo di Luni – Sarzana, delegato di Papa Clemente XIV, restituisce la chiesa al clero secolare. L’11 Febbraio 1151, Gottifredo II, vescovo di Luni, cede la chiesa parrocchiale di S. Andrea ai Canonici di San Frediano di Lucca che la ufficiarono con a capo un Priore – Prelato. Nel 1517, Papa Leone X unisce i Canonici di San Frediano ai Canonici Lateranensi di Roma. La chiesa di Sant’Andrea passa ai Lateranensi, ma la giurisdizione diretta ed il titolo di Ordinario di Carrara, spetta al Priore di San Frediano. Dopo la concessione di Gottifredo II, possiamo dire che i Canonici di San Frediano avessero piena potestà sulla chiesa. Questi inoltre fondarono in Carrara un monastero con un Priore che estese la sua giurisdizione quasi vescovile sulla chiesa e su tutto il territorio carrarese. Questo prelato era assistito dal suo Vicario generale, dai suoi Canonici e preti. ufficiava questa cattedrale con tutte le prerogative dei vescovi, faceva pontificali con mitra e pastorale, conferiva la tonsura ed i quattro Ordini Minori, soltanto per i Maggiori e per la Cresima, ricorreva al vescovo più vicino, quello di Pisa o Sarzana.

54033 Carrara, Province of Massa and Carrara, Italy


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