Cattedrale di San Rufino

Dopo il 1029 cioè dopo la costruzione della seconda basilica detta Ugoniana la chiesa divenne cattedrale a si aggiunse alla struttura anche il complesso architettonico che comprendeva la casa dei canonici.Descrizione: Si tratta del corpo del Santo, posto sotto l’altar maggiore, traslato, alla fine del sec. VIII, dalla chiesa di San Rufino di Costano sua prima dimora, dalla stessa chiesa fu presa, nel sec. XI, l’urna funeraria in marmo che attualmente si trova nella cripta. Questo santuario è anche legato a Santa Chiara a San Francesco come luogo ove avvennero importanti episodi della loro vita (a Francesco è dedicato un altare e una cappellina sotterranea chiamata Oratorio di San Francesco). Inoltre è venerata l’immagine miracolosa della Madonna del Pianto, il corpo del martire San Rufino d’Arce, e quello di San Vitale. In passato vi erano conservate innumerevoli reliquie che in seguito sono state tolte. Tipo: Oggetto del culto non classificabile come immagine o reliquia
Raccolta di ex voto: Dato non disponibile Note sulla raccolta: Gli ex voto sono stati tolti da questa chiesa, come nelle altre chiese di Assisi, intorno al 1930.
Nell’Archivio della Cattedrale di Assisi esiste un codice del XIV sec. ove, oltre alla passione, sono contenuti altri scritti riguardanti San Rufino tra questi c’è un trattato in cui vengono elencati e descritti i miracoli del Santo: sono di varia natura – dal fuoco che non si spegne all’indemoniata liberata al lebbroso risanato. In un codice della chiesa Collegiata di Santa Maria di Spello, oggi disperso, esisteva un’elegia in cui si invocava la protezione del Santo per la salvezza del raccolto dell’uva e delle messi e contro la grandine devastatrice, il fuoco divoratore, la fame e la moria, la guerra e le vane contese, (Arnaldo Fortini Nova vita di San Francesco Assisi, 1959, I,I p.42).
La prima attestazione archivistica circa l’esistenza della chiesa di San Rufino in Assisi consiste in una pergamena del 1007 conservata nell’Archivio della Cattedrale riguardante una donazione in suo favore. In varie fonti la chiesa è ricordata come parva basilica; fu costruita per accogliere il corpo del primo vescovo e martire di Assisi traslato, secondo una leggenda, dalla chiesa, ormai scomparsa, di San Rufino in Costano, che alcune tradizioni consideravano luogo della sua prima sepoltura (vedi scheda santuari: San Rufino di Costano). Numerose sono le ipotesi sulla data di questa traslazione: la più attendibile è quella che identifica l’evento con le invasioni longobarde comprovata dai resti archeologici della parva basilica e che vari storici dell’arte considerano appartenenti al VIII sec. Questi resti furono reimpiegati come materiale da costruzione nella nuova basilica fatta edificare dal vescovo di Assisi Ugo – e per questo detta Ugoniana – tale chiesa venne costruita pochi anni prima del 1029 (data in cui risale la prima attestazione della sua esistenza). La Basilica Ugoniana venne fatta di dimensioni maggiori per accogliere l’aumentato afflusso di pellegrini, di essa resta ancora la cripta sotto l’attuale Cattedrale di San Rufino. Nello stesso periodo fu trasportato dalla chiesa di Costano lo stupendo sarcofago pagano che -secondo San Pier Damiani – servì da urna seplcrale di San Rufino e che ora si può ammirare all’interno della cripta. Nel 1035 una pergamena dell’Archivio nomina la chiesa già insignita del titolo di Cattedrale: prima di allora la Cattedrale di Assisi era stata la chiesa di Santa Maria. L’analisi dei documenti fatta dal Canonico don Aldo Brunacci, per scoprire il perché di questo cambiamento, non ha dato risultati soddisfacenti, ma basandosi su alcune fonti in cui la Chiesa di San Rufino appare come il centro della vita cittadina, azzarda l’ipotesi che la popolazione di Assisi volle dare grande risalto al luogo dedicato al suo Patrono, perché ravvisava nella figura del Santo un simbolo e un aiuto contro l’oppressione e i limiti imposti dai feudatari, in un’epoca che era preludio delle libertà comunali.Dopo poco più di un secolo, nel 1140, venne avviata la costruzione di una terza cattedrale, corrispondente all’attuale, molto più grande di quella esistente. I lavori andarono per le lunghe e da quanto è attestato in una lapide conservata nell’Archivio della Cattedrale, solo nel 1228 Gregorio XI ne consacrò l’altare. Il santuario, oltre al vescovo San Rufino, è legato alla figura di Santa Chiara e di San Francesco che qui vennero battezzati, e ad alcuni importanti episodi della loro vita, come l’apparizione del Carro di fuoco, ricordati nelle Fonti Francescane. Dalla sacrestia si può accedere ad una cappellina sotterranea chiamata oratorio di San Francesco nella quale il Santo si ritirava in preghiera. Di fianco al coro, a destra dell’altare maggiore, c’è la cappella della Madonna del Pianto (vedi scheda santuari: Cappella della Madonna del Pianto); il culto nacque nel 1494 quando l’immagine della Madonna, scolpita in terracotta, iniziò miracolosamente a piangere (la storia è narrata da Antonio Cristofani, Delle storie di Assisi, Arnoldo Forni editore, Bologna 1980, p.304)Nella cattedrale è venarato il beato Rufino d’Arce, più comunemente detto San Rufinuccio. Il culto iniziò nel 1585, anno della sua traslazione da una chiesa suburbana a lui dedicata (vedi scheda santuari: Chiesa di San Rufino d’Arce), la cui leggenda è riportata nell’opera dell’Egidi del 1654. A lui è dedicato l’altare nel transetto di sinistra; sotto l’altare in un’urna vi sono conservate le sue spoglie. Nel transetto di destra, l’anno seguente, il 19 settembre 1586, vennero portate, dal santuario a lui dedicato nel paese di Viole, anche le spoglie dell’eremita San Vitale, (vedi scheda santuari: San Vitale). Le spoglie di questo Santo, per espressa richiesta del Parroco e del Consiglio pastorale della Parrocchia di San Vitale in Viole, il 26 maggio 2001, sono state riportate con solenne processione a piedi dalla Cattedrale al primitivo santuario di Viole, nel luogo ove si è santificato e ha riposato per oltre due secoli. La guida dei pellegrini dell’Egidi del Seicento ed altre dei secoli seguenti, indicano la Cattedrale come meta di pellegrinaggio, ove, oltre alle spoglie dei Santi e ai luoghi legati alla memoria francescna e clariana, sopra elencati, vi erano conservate innumerevoli reliquie. La chiesa è tuttora meta di devoti e turisti. La leggenda della passio, tramandateci dai Lezionari umbri, è stata scritta non prima del sec. IX e non più tardi del sec. XI. Secondo questo fantasioso racconto il vescovo Rufino, dalla città di Amasia nel Ponto, dopo aver convertito il proconsole, sarebbe passato con suo figlio Cesedio nella regione dei Marsi (Abruzzo). Quivi avrebbe consacrato una chiesa, lasciata in custodia la figlio, mentre egli sarebbe andato a predicare il Vangelo in Assisi. Scoperto dal proconsole Aspasio, dopo aver inutilmente subito diversi generi di supplizi, avrebbe consumato il martirio sommerso con una pietra al collo nelle acque del fiume. La tradizione indica come luogo del martirio di San Rufino il paese di Costano situato sulla riva del fiume Chiascio a pochi chilometri da Assisi, dove anticamente esisteva una chiesa in suo onore dalla quale, in seguito, fu preso il corpo di Rufino e trasportato nella parva basilica di Assisi. La seconda basilica detta Ugoniana fu costruita per volere del vescovo di Assisi Ugo.

Piazza San Rufino, 3, 06081 Assisi PG, Italy


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