Grotta di Placido da Roio

La montagna è quanto rimane di una grossa dolina: la zona, infatti, è ricca di questi fenomeni carsici e tali sprofondamenti vengono localmente chiamati fosse. Molto probabilmente la città di Fossa, che occupa la parte inferiore della dolina, ha da ciò il proprio nome. Sul lato destro della cavità, nella parete più interna, si distinguono sulla roccia dei segni che potrebbero essere di scalpello, oltre a due nicchie e a una specie di canaletta che serviva forse a raccogliere l’abbondante acqua di stillicidio presente sulle pareti.Entrata in uso: nell’anno 1208 Luogo: Grotta
Raccolta di ex voto: Dato non disponibile

La più antica attestazione del santuario risale probabilmente al 1208, anno in cui, il beato Placido da Roio, di ritorno da San Giacomo di Compostela, si rifugiò nella grotta del Monte Circolo per vivere da eremita; qui vi rimase per ben dodici anni. Secondo la tradizione, fu la morte del sacerdote Simeone, caduto dai dirupi mentre si recava a fargli visita, ad indurlo ad abbandonare un luogo così impervio: probabilmente si decise dietro l’invito del conte Berardo di Ocre a costruire una chiesa ed un monastero in località Pretala. Stando ad un’antichissima tradizione, intorno alla metà del III secolo, dalla cima del Monte Circolo fu gettato San Massimo di Aveia (l’attuale Fossa). Il corpo del martire, recuperato dai concittadini, fu sepolto dapprima ad Aveia, poi trasferito nella cattedrale di Forcona ed infine, nel 1414, ebbe definitiva sepoltura nella cattedrale aquilana a lui dedicata.

Via Campo di Fossa, 67100 L’Aquila, Italy


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